In questa sezione ti chiedono di descrivere gli investimenti che devi effettuare per svolgere la tua attività. Gli investimenti sono elencati nella sezione del “dare” dello stato patrimoniale (la sezione di sinistra) e sono generalmente divisi in due macro-categorie: investimenti in immobilizzazioni e investimenti in capitale circolante. Gli investimenti in immobilizzazioni si dividono a loro volta in tre parti: investimenti in immobilizzazioni immateriali, materiali e finanziarie. E gli investimenti in capitale circolante si dividono anch’essi in tre sottosezioni: disponibilità, liquidità differite e liquidità immediate. Lo stato patrimoniale appare nel modo seguente:
Quali sono le differenze? Iniziamo a vedere le IMMOBILIZZAZIONI, che sono quella parte del capitale investito che possiamo considerare “immobile”, cioè che sta in azienda per lungo termine (superiore a 12 mesi) e si trasforma in denaro oltre i 12 mesi: le immobilizzazioni immateriali, sono tutti quei beni che hanno una durata pluriennale e che non hanno il requisito della tangibilità fisica, cioè non li puoi toccare con le mani.
Fanno parte di questa categoria, quegli investimenti che devi fare per acquistare software per i computer; o una licenza per svolgere la tua attività; oppure (se lo prevede la tua attività) per acquistare un brevetto o un marchio; oppure per ottenere una concessione da parte dello Stato. Le immobilizzazioni materiali sono, al contrario, tutti quei beni che hanno durata pluriennale e che hanno il requisito della tangibilità fisica, cioè li puoi toccare con mano. Fanno parte di questa categoria, investimenti come gli impianti, i macchinari, le attrezzature, gli automezzi, i mobili e gli arredi, i computer eccetera.
Sono invece immobilizzazioni finanziarie tutti i soldi che investi quando acquisti quote di partecipazione in altre aziende (per esempio a fini strategici), oppure quando i tuoi crediti, che avevano una scadenza inferiore ai 12 mesi, diventano liquidazzibili oltre gli iniziali 12 mesi. Ad esempio, se vendi un prodotto e il tuo cliente ti dice che ti pagherà a 120 giorni, ma alla scadenza dei 120 giorni non riesce a pagarti (per qualsiasi motivo) e ti chiede una proroga di pagamento, se la proroga di pagamento si allunga oltre il 365 giorni (cioè un anno), allora quel credito che faceva parte del capitale circolante si trasforma in un’immobilizzazione finanziaria.
Invece il CAPITALE CIRCOLANTE, è quella parte del capitale investito che “rimane” in azienda per un periodo inferiore ai 12 mesi: ciò significa che si “trasforma” in moneta entro 12 mesi. Il capitale circolante è composto da: le disponibilità, che è quella parte del capitale circolante che è “disponibile” per essere trasformata in denaro liquido entro i 12 mesi. Tipicamente, in questa categoria sono ricomprese tutte le rimanenze che ti ritrovi in magazzino alla fine dell’anno. E le rimanenze possono essere di materie prime, di merci, di prodotti finiti, di semilavorati e altro. Le liquidità differite sono quella parte del capitale circolante rappersentata dai crediti che hai verso la tua clientela. Non è detto che ogni volta che vendi qualcosa, il cliente ti paga in contanti. Anzi, la prassi commerciale dice che ci sono delle scadenze a 30, 60, 90 e più giorni. Bene, ogni volta che una tuo cliente ti dice che ti pagherà, per te nasce un “credito“.
Se alla fine dell’anno ci sono vari clienti che ti pagheranno il prossimo anno, allora queste voci di credito fanno parte delle liquidità differite, poichè il loro incasso è differito nel tempo. In questa sottosezione trovi anche cambiali attive, crediti verso l’erario (se ci sono), altri tipi di crediti eccetera. Insomma, tutto quello che si trasformerà in contanti entro i 12 mesi. Nelle liquidità immediate, sono ricomprese tutte le voci “liquide”, cioè tutto quello che non richiede tempo per trasformarsi in moneta contante. Le voci più tipiche sono, ovviamente, la cassa e la banca. Ma possono esserci anche delle altre voci come titoli prontamente liquidabili.
Alla fine, quando hai fatto l’elenco di tutti gli investimenti che devi fare, suddivisi nelle varie sottocategorie, devi inserire i relativi valori di acquisto, come risulta dai preventivi delle fatture. A questo punto, la somma delle immobilizzazioni e del capitale circolante ti daranno il totale degli investimenti, che in forma sintetica si presentano in questo modo all’interno dello stato patrimoniale.
Molto importante!! In questa fase di descrizione degli investimenti è fondamentale effettuare l‘ANALISI DEGLI INVESTIMENTI per calcolare in anticipo il rendimento degli investimenti che stai per effettuare. Esistono alcune tecniche professionali per calcolare in anticipo il rendimento di un investimento. Clicca qui per approfondire l’argomento.
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