Indici di redditività e analisi economica

Indici di redditività e analisi economica
Indici di redditività e analisi economica

Indici di redditività e analisi economica del bilancio: cosa sono e a cosa servono?

Allora: iniziamo con il dire che l’analisi economica è, forse, l’aspetto più importante che devi valutare in fase di redazione del business plan poiché l’andamento economico della tua attività decide praticamente tutto il tuo business e la sua redditività e decide la c.d. “fattibilità economica” della tua idea di business. Cosa significa valutare l’andamento economico di un business? Vuol dire calcolare l’ammontare dei costi e dei ricavi della tua attività e verificare che gli indici di redditività ad essi connessi forniscano dei risultati positivi.

Facciamo una premessa: con il termine “prodotto” indicheremo sia un prodotto finito tangibile che un servizio, intangibile e facciamo un semplice esempio. Quando i ricavi che consegui per avere venduto il tuo prodotto o servizio sono maggiori dei costi che devi sostenere per produrre il tuo prodotto o servizio, allora significa che stai rispettando le condizioni di economicità del tuo business. Cioè, il tuo business è in grado di produrre profitti in modo durevole.

 

Indici di redditività e analisi economica
Indici di redditività e analisi economica

Indici di redditività: quelli più usati nella prassi professionale

L’analisi economica è il metodo più utilizzato nella prassi per valutare correttamente l’economicità di un’idea di business: questa analisi viene effettuata tramite l’utilizzo di alcuni indici di redditività come il R.O.I. e il R.O.E., il C.T.O. e il R.O.S. che sono considerati tra i principali indici di bilancio utilizzati nella prassi professionale.

Il R.O.I. (dall’inglese Return On Investment) è, forse, l’indice di redditività più “famoso” e utilizzato nella prassi professionale poiché è un valore che esprime, in termini percentuali, quanto rendono gli investimenti che hai fatto. Cosa significa quest’ultima frase? Supponi che per dare avvio alla tua idea di business devi fare investimenti per 100.000 euro e vuoi sapere quanto “rendono”, in percentuale, questi investimenti. Bene: quando calcoli il ROI, hai esattamente questa informazione poiché questo indicatore economico ti dà l’esatta misura del rendimento (percentuale) di un investimento.

La formula per calcolare il ROI si ottiene facendo il rapporto tra il reddito operativo (o margine operativo netto) e il totale degli investimenti che hai fatto. Il reddito operativo, è un valore che trovi all’interno al Conto Economico in forma scalare (clicca su questo link se vuoi approfondire), mentre il totale degli investimenti lo trovi alla fine dello Stato Patrimoniale Riclassificato (clicca su questo link per approfondire). Questo rapporto lo moltiplichi per 100, e ottieni il valore percentuale di ROI.

Facciamo un esempio, così è più semplice.

Supponiamo che il totale dei tuoi investimenti sia 100.000 euro e che il reddito operativo sia apri a 16.700 euro. Facendo 16.700/100.000, otteniamo 0.167; poi moltiplichiamo 0.167 per 100 e otteniamo 16,7%. Quindi il ROI è 16,7%. Ciò significa che i tuoi investimenti ti “rendono” il 16, 7%. Non male…

Come si fa a dire se un ROI pari a 16,7% è da considerare un buon indice di redditività degli investimenti oppure no? Questa risposta dipende da una serie di fattori.; per esempio, se operi all’interno di un settore dove il ROI medio è del 10%, allora vuol dire che TU sei molto più efficiente della media di settore e che il tuo ROI del 16,7% è ottimo! Al contrario, se operi in un settore in cui il ROI medio è del 24%, allora significa che c’è qualcosa che devi valutare meglio nella tua organizzazione aziendale.

Un altro indice di redditività molto “famoso”, molto utilizzato nella prassi e molto utile per valutare l’economicità di un’azienda è il R.O.E. (dall’inglese Return on Equity): questo indicatore di redditività mette in evidenza il rendimento (percentuale, anch’esso) del capitale netto. Cosa significa? Significa che quando tu metti i tuoi soldi per la costituzione del capitale della tua azienda, ti aspetti che questi soldi ti diano un rendimento, giusto? Bene! questo rendimento è espresso proprio dal ROE il quale è dato dal rapporto tra l’utile netto d’esercizio e il capitale netto che hai messo all’interno della tua azienda. Anche questo indice di redditività è espresso in termini percentuali e indica “quanto rende” il patrimonio netto che i soci hanno messo in azienda. L’utile netto che devi usare per il calcolo del ROE, lo trovi alla fine del conto economico riclassificato mentre il valore del patrimonio netto lo trovi tra le passività dello stato patrimoniale riclassificato.

Facciamo un esempio anche in questo caso:

Il tuo utile netto risultante dal bilancio è 9.000 euro, mentre l’ammontare del capitale netto (senza considerare l’utile in esso contenuto) è 60.000 euro. Il rapporto tra 9.000 e 60.000 fa 0,15 che, moltiplicato per 100, fa 15%. Ciò significa che il ROE della tua attività è del 15%. Ciò significa che possiamo dire che i soldi che hai investito nella tua attività ti “rendono” il 15%.

Anche in questo caso, il 15% è tanto o poco? Anche in questo caso, dipende. Per esempio, oltre che dai dati medi di settore, può dipendere anche dai rendimenti degli investimenti alternativi. Se acquisti un titolo di Stato (BOT, CCT o altri)  e ti rende il 4%, allora vuol dire che hai fatto bene a investire nella tua azienda perché un ROE del 15% è sicuramente migliore di un ROE del 4%. Se investi i tuoi soldi in azioni di qualche società quotata in borsa, e ti rendono il 7%, ancora una volta hai fatto bene ad investire nella tua attività (perché un ROE del 15% è sempre migliore di un ROE del 7%). Se, invece, hai acquistato qualche obbligazione di qualche azienda e questa obbligazione ti rende il 20%, allora forse avresti fatto  meglio a comprare l’obbligazione piuttosto che investire nella tua azienda

Il terzo tra gli indici di redditività più diffusi per fare l’analisi economica, è il R.O.S. (dall’inglese Return On Sales). Il ROS è un indicatore di redditività che misura il rendimento delle vendite in termini percentuali e ti fornisce la misura del rendimento netto percentuale su ogni 100 euro di vendite che effettui.  Questo indice di redditività è dato dal rapporto tra il reddito operativo e i ricavi di vendita ed è utilissimo per controllare l’andamento delle operazioni da un periodo all’altro (esempio: da un anno all’altro).  Il ROS è un indicatore di redditività particolarmente importante per determinare la capacità che ha l’azienda di generare profitti netti sulle vendite. Se il tuo ROS è del 9%, significa che ogni 100 euro di vendite che effettui, hai un rendimento di 9 euro. Anche in questo caso, il ROS deve considerato in base al ROS medio di aziende concorrenti che operano nel tuo stesso settore ed è chiaro che quanto più è alto il suo valore, tanto meglio è per te e per la tua azienda (un ROS del 24% è migliore di un ROS del 12%).

Concludiamo presentando il quarto tra gli indici di redditività maggiormente utilizzati nella prassi professionale per fare l’analisi economica del bilancio: stiamo parlando del C.T.O. (dall’inglese Capital Turn Over) il quale è un indice di “rotazione” che fornisce informazioni su quante volte si “rinnova” il capitale investito per effetto delle vendite. Il CTO ed è un indice di redditività che misura l’efficienza della gestione ed e’ dato dal rapporto tra i ricavi e il capitale investito.

In questo caso non si tratta di un valore percentuale ma di un numero senza percentuale. Il CTO può essere utilizzato nel modo che segue: se hai effettuato degli investimenti per 100.000 euro e, grazie a questi investimenti, hai fatturato 500.000 euro, allora il rapporto tra 500.000 (ricavi) e 100.000 (impieghi), cioè il CTO, è pari a 5. Ciò significa che il capitale si è “rinnovato” cinque volte grazie alle vendite. Ovviamente, è preferibile avere valori del CTO quanto più alti possibile ed è chiaro che un valore del CTO pari a 5 è migliore di un valore pari a 3.

Nella seguente tabella riepiloghiamo i quattro indici di redditività citati, con i valori dei rispettivi esempi:

analisi economica
analisi economica: gli indici di redditività

In questo articolo abbiamo riportato solamente i quattro indici di redditività più conosciuti e maggiormente utilizzati nella prassi professionale e, anche se non li abbiamo analizzati per questioni di brevità espositiva, è giusto dirti che esistono tantissimi altri indici di redditività che puoi usare per studiare a fondo l’aspetto economico della gestione aziendale. questi indici di redditività non sono utilizzati molto spesso poiché quelli che ti abbiamo presentato sono, di solito, sufficienti per fornire le informazioni necessarie per capire se la tua azienda “sta bene” o “sta male” dal punto di vista economico.

Gli indici di redditività che ti abbiamo presentato e anche tutti quelli di cui non abbiamo parlato, fanno parte della più ampia categoria degli indici di bilancio e servono per dare un quadro competo della “salute” dell’azienda.

Gli indici di redditività e l'analisi del bilancio
Gli indici di redditività e l’analisi del bilancio