
Finanziamenti startup: argomento tanto delicato quanto interessante! Vediamo il perché.
“Ci sono finanziamenti per la mia azienda in fase di startup?”.
Questa è una delle domande che viene posta più frequentemente dai navigatori del nostro sito. Questi navigatori vogliono sapere se esistono finanziamenti in grado di sostenere l’avvio di un’azienda in startup oppure no. Vogliono avere questa informazione perché la fase di avvio di un’azienda è, di solito, quella più complicata.
Di solito, la risposta a questa domanda è: “SI, i finanziamenti startup ci sono e vanno utilizzati!”.
Dopo avere risposto che i finanziamenti ci sono, la domanda successiva è: “Cosa devo fare per ottenere i finanziamenti per una startup?“.
Finanziamenti startup: le procedure.
Dare una risposta sensata alla prima domanda (“Ci sono i finanziamenti?”) è abbastanza semplice. Infatti, ci sono vari bandi pubblici che erogano, per esempio, finanziamenti a startup innovative. Dare la risposta alla seconda domanda, invece, è un pochino più complicato poiché per ottenere i finanziamenti non è la cosa più facile del mondo. Attenzione, però: non ho scritto che è impossibile”. Ho solo scritto che è solo un pochino più complicato.
Il perché è presto detto. Ci sono le “procedure”. Si, hai letto bene: le procedure! Ossia tutte quelle noie di carattere amministrativo e burocratico che, spesso, rendono difficile anche attraversare una strada. Figuriamoci prendere i soldi dello Stato. Ma , abbiamo detto, “più difficile” non significa “impossibile”. E adesso ti dico il perché.
Devi sapere, infatti, che lo Stato, prima di concedere finanziamenti a fondo perduto e/o concederli a mutuo agevolato, solitamente effettua un’istruttoria. Con questa istruttoria vuole conoscere un po’ di cose che riguardano il c.d. “proponente” cioè colui (o colei) che “propone” la nuova idea di business. Praticamente, lo stato vuole conoscere l’imprenditore, la ua impresa e un po’ di cose su di loro. Praticamente, tramite l’istruttoria, lo Stato vuole avere informazioni come:
- lo stato di disoccupazione del proponente
- il codice ATECO dell’iniziativa economica
- la localizzazione dell’attività
- il possesso di particolari requisiti per svolgere l’attività
- la presenza (o meno) di specifiche autorizzazioni necessarie per svolgere l’attività
- il rispetto delle norme ambientali
- chi sono i soci dell’imprenditore (cioè la compagine sociale)
- il piano degli investimenti
- e altro ancora. Molto altro…
Finanziamenti startup: i requisiti di ingresso
Moltissimi imprenditori (e anche aspiranti imprenditori) di solito storcono il naso quando si trovano di fronte a questa sfilza di domande su di loro e la loro attività. quando hanno a che fare con la PUbblica Amministrazione, molti imprenditori pensano che “..sembra di stare ad un interrogatorio del terzo grado!”. E, in effetti, per alcuni versi è proprio così. Ma perché la Pubblica Amministrazione fa così? Il motivo è abbastanza semplice: lo Stato, come chiunque presta soldi a qualcun altro, vuole sapere che fine fanno i soldi che presta. Vuole sapere a chi li presta, perché glieli dovrebbe prestare e vuole sapere se questo qualcuno è in grado di utilizzarli al meglio.
Ma una delle cose più importanti che lo Stato vuole sapere è se chi prende questi soldi possiede o meno le competenze per farci business, per farli fruttare. Vuole sapere se il proponente ha le capacità imprenditoriali per creare valore e far girare altri soldi. In questi casi lo Stato ragiona esattamente come una banca quando inizia a fare tutte le sue domande, inizia a chiedere tremila documenti, dichiarazioni dei redditi, bilanci etc etc.. Per rendere il concetto più semplice da afferrare, ti facciamo una domanda. TU presteresti i tuoi soldi a qualcuno senza avere prima verificato se questo qualcuno ha determinati requisiti e se è in grado di restituirteli?
Molto probabilmente anche TU hai risposto che non presteresti MAI i tuoi soldi a qualcuno senza sapere chi è, cosa fa, come lo fa, da quanto lo fa etc etc.. E ti diciamo una cosa: hai fatto bene a rispondere così. Si tratta di avere o non avere buon senso.
Ecco..lo Stato fa lo stesso identico discorso!
Finanziamenti startup: il codice ATECO
Come ti abbiamo linkato poco sopra, questo è un codice che identifica le attività produttive (e di erogazione di servizi) in base ad alcuni parametri e valori. In base agli obiettivi che persegue un bando pubblico, ci sono codici ATECO ammessi ai finanziamenti startup e altri che, invece, sono esclusi. Per esempio: se un bando pubblico vuole finanziare lo sviluppo di aziende “Green” (ambiente), allora escluderà dal bando quei codici ATECO che nulla hanno a che fare con l’ambiente. Quindi, se vuoi aprire un’officina di riparazione auto, è chiaro che sarebbe esclusa dai finanziamenti.
Facciamo un altro esempio. Se un bando esclude la possibilità di finanziare il “Commercio” allora qualsiasi codice ATECO che ricade nell’ambito del commercio non è finanziabile. Insomma: il codice ATECO funziona da spartitraffico tra quello che può essere finanziato e quello che non può essere finanziato. Per ottenere i finanziamenti startup occorre verificare cosa dicono le previsioni del bando nei termini dei codici ATECO ammessi e/o non ammessi. Se manca la finanziabilità del codice ATECO, tutto il progetto non è finanziabile anche se siamo di fronte all’idea di business del secolo!
Finanziamenti startup: la compagine sociale
Una volta verificato che il codice ATECO rientra tra quelli finanziabili, è il turno della compagine sociale. Se vupi accedere ai finanziamenti startup devi sapere che anche questo è un pre-requisito fondamentale. Lo Stato, infatti, vuole sapere una cosa molto importante sui tuoi soci. La domanda che fa è: “I soci della startup possiedono le competenze necessarie per mandare avanti la baracca?”. Questo aspetto è uno dei pre-requisiti più importanti e, per farti capire bene di cosa si tratta, ti facciamo un’altra domanda.
“Tu presteresti i soldi a un tizio che ha fatto il pizzaiolo fino a ieri e oggi ha deciso che vuole mettersi a fare il costruttore edile?”.
Se hai risposto di “NO”, sei in ottima compagnia! E hai fatto bene. Infatti, il buon senso ti ha suggerito che se un tizio ha fatto il pizzaiolo fino a ieri è abbastanza difficile che oggi abbia le competenze per mettersi a fare il costruttore edile. Questo vale anche per qualsiasi altra cosa voglia fare. Questo non significa che è impossibile che un pizzaiolo possa fare il costruttore edile o un altro lavoro. Significa solo che è più probabile che non sia capace di farlo piuttosto che sia in grado di riuscirci.
Lo Stato (come le banche), prima di prestare soldi, valuta anche questo importante aspetto della questione. E, quando si trova di fronte a un tizio che ha fatto la pizza fino a ieri e oggi vuole fare l’imprenditore edile, di solito non concede il finanziamento. Questo accade perché una compagine sociale composta da persone estranee al business che stanno per intraprendere, aumenta pericolosamente le probabilità di fallimento aziendale.
Finanziamenti startup: gli obiettivi dei bandi
Un conto, infatti, è essere esperti del settore in cui si opera o, quantomeno, averne anche una conoscenza superficiale. Un altro conto è essere inesperti del settore, non conoscerne tutti i processi (produttivi e non) che lo contraddistinguono nel minimo dettaglio. Anche non sapere nulla sulle prassi commerciali, produttive, di approvvigionamento e/o di vendita è un motivo di dubbio. In questi casi si dice che la “compagine è debole” e, di conseguenza, è abbastanza difficile riuscire ad ottenere i finanziamenti startup.
Un altro aspetto molto importante che riguarda la compagine sociale di un’azienda in startup è quello che riguarda la finanziabilità di alcuni progetti. Questo caso si verifica quando il finanziamento è diretto allo sviluppo, per esempio, dell’imprenditoria femminile (trovi un esempio di bando della CCIAA di Roma a questo link). In questi casi l’obiettivo del bando è quello di sviluppare le pari opportunità lavorative tra uomini e donne. Di conseguenza, questi bandi impongono che almeno il 51% della compagine sociale sia rappresentato da donne.
Ovviamente, queste donne devono possedere le competenze che abbiamo visto poco fa. Anche in questi casi di finanziamenti rivolti allo sviluppo dell’imprenditoria femminile (sia in fase di startup che per aziende già avviate), sono previsti finanziamenti a fondo perduto che costituiscono un’ottima opportunità per le donne che vogliono dedicarsi all’imprenditoria.
Finanziamenti startup: la localizzazione
Come per i requisiti visti sopra, i finanziamenti startup rivolti a nuove idee di business spesso sono rivolti a specifiche aree territoriali. Questo si verifica perché alcune aree del nostro Paese sono oggetto di sviluppo economico da parte dello Stato. In tal senso spesso accade che lo Stato si accorge che un certo territorio debba essere sottoposto ad un processo di sviluppo. Quindi, lo Stato decide di finanziare uno specifico settore (o più settori) per un territorio specifico. Questo può accadere, per esempio, per lo sviluppo del turismo nelle regioni del mezzogiorno italiano. In queste regioni, infatti, molto spesso mancano le strutture e le infrastrutture per fare accoglienza turistica. E, quindi, un intervento finanziario dello Stato serve per lo sviluppo economico (turistico) di queste regioni.
Quando lo Stato verifica che ci sono delle aree che necessitano di interventi finanziari specifici per lo sviluppo dell’imprenditorialità, apre un bando. Questo bando, di solito, è rivolto proprio allo sviluppo del settore di interesse. Così facendo, vuole stimolare le iniziative imprenditoriali che possono sfruttare le opportunità offerte dai finanziamenti startup.
Ci fermiamo qui per questioni di brevità ma l’elenco dei pre-requisiti è abbastanza lungo. E, a questo punto, rispondiamo anche alla seconda domanda iniziale: “Cosa devo fare per ottenere i finanziamenti startup?”
Finanziamenti startup: cosa devi fare per ottenerli?
Sulla base di quello che abbiamo appena scritto è chiaro che, se vuoi ottenere i finanziamenti startup, devi avere tutti i pre-requisiti necessari in ordine. Una volta che hai verificato di possedere tutti i requisiti (tutti, nessuno escluso), non ti resta che scrivere il business plan della tua iniziativa. Il business plan devi scriverlo sia nel caso di azienda in fase di start up che nel caso di azienda già operativa.
E’ inutile specificare, come facciamo sempre, che se vuoi aumentare le possibilità di vedere finanziata la tua idea imprenditoriale il piano di business deve essere scritto in modo semplice, chiaro e professionale. Non stiamo dicendo che un ottimo business plan è la garanzia per ottenere i finanziamenti start up o qualsiasi altro tipo di finanziamento agevolato; stiamo dicendo che un piano di business scritto come si deve aumenta di molto le probabilità di vedere finanziata la propria idea.
Un business plan che riesca a dimostrare la fattibilità economica e finanziaria di un’idea imprenditoriale in fase di startup attira i finanziamenti poiché rende l’idea stessa più convincente agli occhi di chi la deve finanziare (soprattutto se si tratta dello Stato). Per esperienza sappiamo che moltissimi imprenditori hanno ottenuto i finanziamenti startup (oppure anche semplici finanziamenti a fondo perduto per attività già esistenti) grazie ad un business plan scritto come si deve!
Finanziamenti startup: conclusioni
Non ci stancheremo mai di ripetere che scrivere un piano di impresa in modo “pulito” e tenendo presenti gli elementi più importanti che lo contraddistinguono fa aumentare le possibilità di ottenere un finanziamento ed è per questo motivo che possiamo affermare che è possibile ottenere finanziamenti startup da parte dello Stato.
Se vuoi approfondire l’argomento oppure hai bisogno di una consulenza per scrivere il business plan della tua idea imprenditoriale, puoi chiamarci allo 06-688.91.958 oppure puoi scriverci una e-mail a: staff@businessplanvincente.com
Articolo molto molto interessante e completo. Potete darmi qualche informazione in più su come si fa per prendere i soldi?
Grazie CIAO.
Ciao Massimo,
purtroppo non so di che tipo di informazioni hai bisogno e, di conseguenza, mi resta un po’ difficile darti una risposta esaustiva ed esauriente.
Infatti, di solito, quando qualcuno ci chiede “come faccio per prendere i soldi” noi gli chiediamo “Cosa ci devi fare?”.
Perché, sia per noi che per la banca, la risposta a questa domanda cambia tutto.
Infatti, un conto è che tu mi scrivi un commento in cui mi dici qualcosa come questa: “Ciao, risiedo nella regione X e di mestiere faccio questa cosa qui. Per lo sviluppo della mia attività avrei bisogno di un finanziamento di 75.000 euro perché ho tutti i preventivi degli investimenti che devo realizzare”, mentre un altro conto è scrivere quello che hai scritto. “Come si fa a prendere i soldi” è una domanda abbastanza generica che non dice nulla di specifico e, di conseguenza, non so cosa dirti.
se vuoi sapere esattamente di quanti soldi hai bisogno, devi per forza scrivere un business plan della tua idea in modo tale da fare la sintesi degli investimenti che devi realizzare, dei costi che devi sostenere e dei presunti ricavi che credi di conseguire. Solo con un piano di business fatto come si deve potrò dare una risposta sensata alla tua domanda.
Se non sai come fare per scrivere un business plan in modo semplice, chiaro e soprattutto professionale, allora clicca qui:
http://www.businessplanvincente.com/prodotti/come-fare-il-business-plan
E’ la GUIDA PRATICA che ha aiutato migliaia di imprenditori a scrivere il piano di business in modo semplice, chiaro e professionale.
ciao,
grazie per le preziose informazioni: l’articolo è chiaro e illuminante, molto utile per me che non ho dimestichezza con la materia e vorrei iniziare una attività tutta mia.
Mi piacerebbe aprire un negozio di articoli per bambini (pannolini, prodotti alimentari specifici, prodotti per l’igiene dei più piccoli), da dove posso cominciare per avere i finanziamenti a fondo perduto relativi all’imprenditoria femminile di cui parlate?
Aspetto vostra cortese risposta, grazie
Ciao Simona,
il punto di partenza dal quale dovresti partire per avere qualche finanziamento è la redazione di un business plan dettagliato poiché ti sarà utilissimo per capire cosa devi fare e come devi farlo. Infatti, una volta che hai scritto l’elenco degli investimenti di cui hai bisogno (in tal senso mi riferisco agli arredi del negozio, al bancone, al registratore di cassa, all’impianto di illuminazione, all’impianto di condizionamento eccetera..) devi fare l’elenco dei costi di gestione che devi affrontare (in tal senso: affitto del locale, lavoro dipendente di qualche collaboratore, acquisto delle merci e tutto il resto).
Una volta che hai individuato gli investimenti e costi di gestione inizi a costruire lo stato patrimoniale (leggi qui come fare) e il conto economico di previsione (leggi qui come si fa il conto economico di previsione).
Se non sai come fare per scrivere un business plan convincente clicca qui: https://www.businessplanvincente.com/prodotti/come-fare-il-business-plan
In merito alla possibilità di ottenere un finanziamento a fondo perduto, tutto dipende dalla localizzazione della tua iniziativa imprenditoriale: considera che, in linea di massima, i finanziamenti a fondo perduto sono destinati alle regioni del mezzogiorno. Se risiedi in una delle regioni del mezzogiorno ci sono molte più possibilità.
Ad ogni modo, se hai bisogno di assistenza e/o di una consulenza, puoi contattarci allo 06-688.91.958 oppure puoi scriverci una mail a:
staff@businessplanvincente.com
Ciao, complimenti per l’articolo scritto in modo semplice e comprensibile. Volevo fare una domand: io sono all’inizio della mia attività e vorrei sapere se posso chiedere dei finanziamenti alla banca (circa 40.000 euro) per portare a termine i lavori e iniziare a lavorare. Cosa devo fare oltre al business plan? Grazie
Ciao Marco,
grazie per i complimenti.
Purtroppo non posso rispondere alla tua domanda in modo completo ed esaustivo perché ho bisogno di una serie di elementi in più rispetto a quelli che hai scritto. Comunque: in linea di massima puoi rivolgerti alla tua banca per chiedere il prestito di 40.000 purché tu abbia tutti i requisiti necessari rispetto al c.d. “merito creditizio”. Ciò implica essere considerato dalla banca un buon cliente nei confronti del c.d. “RATING BANCARIO”. se è tutto OK, allora le possibilità di ottenere i 40.000 euro sono molte di più.
In ogni caso, ricorda una cosa importante e cioè che devi scrivere il business plan dettagliato della tua idea di business così da aumentare le possibilità di essere finanziato.