Il bilancio consolidato è un documento consuntivo d’esercizio che serve a rappresentare la situazione economica, patrimoniale e finanziaria di un intero gruppo di imprese.
Esso viene redatto dalla società capogruppo che sta al vertice, quindi da una holding, ed è in pratica il bilancio di esercizio dell’intero gruppo, considerato come fosse un’unica e sola impresa.
Il motivo per cui si redige il bilancio consolidato deriva dal fatto che le singole imprese del gruppo possiedono l’autonomia giuridica e patrimoniale perfetta e quindi singolarmente possono andare in perdita senza inficiare gli attivi delle altre società del gruppo.
Tuttavia, gli stakeholders vogliono valutare la società capogruppo nella sua interezza e, per tal motivo, nel bilancio consolidato si vanno a considerare tutti gli attivi e tutti i passivi per avere un’idea della situazione economica generale, nonché di quella patrimoniale e finanziaria di tutto il gruppo.
Il motivo per cui agli stakeholders interessa il bilancio generale è che molto spesso da esso si calcola lo stacco del dividendo oppure la valutazione del rischio sugli investimenti e sul debito che deriva dal gruppo.
Quindi, in definitiva, il bilancio consolidato permette di far ottenere all’investitore della singola impresa in perdita lo stacco del dividendo come se avesse investito in tutto il gruppo che magari è in attivo. Certo, può capitare che la singola impresa sia in attivo ma il gruppo invece no.
Inoltre questa tecnica permette alle imprese in perdita di attingere a prestiti o ai mercati obbligazionari (emettendo obbligazioni) facendosi forza dei dati generali che gli permettono di spuntare tassi più competitivi.
Per la normativa italiana è previsto che il bilancio consolidato sia composto dai medesimi documenti che compongono il più tipico bilancio d’esercizio, ossia:
- Il conto economico
- Lo stato patrimoniale
- La nota integrativa
- Le relazioni sugli organi di controllo interni
Tuttavia a questi documenti si accompagna anche un rendiconto finanziario delle variazioni e dei movimenti del patrimonio netto fra inizio e fine dell’esercizio ed un prospetto che relazioni il risultato d’esercizio delle imprese rispetto alla capogruppo.
In ogni caso esistono diversi modi di approcciare il bilancio consolidato derivanti dalla prassi internazionale. In particolar modo esistono tre modi per farlo:
- Teoria della proprietà (Metodo di consolidamento proporzionale)
- Teoria della capogruppo (consolidamento integrale)
- Teoria dell’entità economica
Nella teoria della proprietà si tengono in considerazione solo le attività, le passività, costi e i ricavi attribuiti alle controllate in relazione alle quote in possesso della holding. Questo fa sì che non si hanno né quote di proprietà né risultati attribuiti a terzi.
Nella teoria della capogruppo, che in genere è quella più utilizzata, si considerano le società controllate come fossero filiali della capogruppo, motivo per cui si dice che il consolidamento è integrale. In questo caso, eventuali utili intersocietari (cioè realizzati da una delle società rispetto alle altre che fanno parte del gruppo) sono eliminati integralmente.
Secondo la teoria dell’entità economica si mette enfasi non tanto sul concetto di proprietà, ma su quello di entità economica. Questo significa che le quote di proprietà non sono indicate distintamente, essendo appunto il tutto considerato come un’unica entità giuridica, e quindi si considerano i movimenti verso l’esterno del gruppo.
Esiste infine il metodo del patrimonio netto che, oltre a considerare il consolidamento integrale che deriva dalla teoria della proprietà e di quella della capogruppo, considera anche un consolidamento sintetico.
In ogni caso, quest’ultimo metodo è utilizzabile in Italia solo ed esclusivamente nel caso le società controllate operino nel mercato in attività dissimili e pertanto escluse dal bilancio consolidato classico.
Quindi, in definitiva, il bilancio consolidato si effettua solamente quando siamo in presenza di un gruppo di imprese per dare una indicazione generale sull’andamento del gruppo ai soggetti economici esterni al gruppo stesso. Esso va preso in seria considerazione quando decidi di metterti in partnership con una Società oppure offrire i tuoi prodotti o servizi in esclusiva a una sola Società in quanto la possibilità che le tue fatture vengano pagate oppure no dipenderà non solo dall’andamento di quella Compagnia, ma dal risultato dell’intera holding che potrebbe far precipitare nel caos anche le consociate che funzionano con un buon risultato.