Il business plan per start up è lo strumento che viene utilizzato per valutare la fattibilità dell’idea di business. Il business plan serve per verificare 3 aspetti:
- c’è un mercato che desidera il prodotto/servizio offerto? Se SI, è disposto a pagare un prezzo di vendita per averlo?
- i ricavi generati dall’attività sono tali da coprire i costi?
- ci sono i soldi per sostenere la copertura finanziaria per l’investimento iniziale?
Se le risposte a queste 3 domande sono SI: Bene! allora ti consiglio di avviare l’attività; nel caso contrario, se le risposte alle domande sono NO ti consiglio vivamente di “lasciar perdere” perché le possibilità di avviare la start up sono pessime!
Per una start up riuscire ad avere risposte alle 3 domande è semplice: basta scrivere il business plan! Una azienda in fase di start up ha necessità più di altre di mettere “nero su bianco” (scrivendo il piano di impresa) alcuni punti. Di seguito ti presentiamo un modello che si articola in due parti: parte descrittiva e parte numerica.
Esempio di Business Plan start up: parte descrittiva
Nella parte descrittiva dello schema di business plan occorre descrivere i seguenti punti:
- composizione della compagine sociale: per ciascun socio è opportuno verificare se ci sono le conoscenze e le competenze nell’ambito del settore economico in cui si vuole avviare la start up. Ciò vuol dire che se si vuole aprire un negozio di parrucchiere, è importante che all’interno della compagine sociale ci siano dei soci che hanno lavorato e/o che hanno compiuto degli studi nel settore, così da essere in grado di sapere come si fa un taglio di capelli e/o una tintura, come si utilizzano forbici, spazzole e pettini, che tipo di prodotti (shampoo, creme, trattamenti vari) utilizzare in base alla tipologia di capello da trattare. Se queste competenze e conoscenze non ci sono si parte decisamente svantaggiati!
- prodotti e/o servizi che si vuole produrre e offrire al mercato: è importante fin da subito individuare i prodotti/ servizi che la start up vuole offrire al mercato. E’ molto importante in questa fase di scrittura del business plan che la start up metta in evidenza le caratteristiche che differenziano i prodotti/servizi offerti rispetto ai quelli offerti dalla concorrenza. Per poter far questo bisogna conoscere molto bene le aziende che sono già presenti sul mercato e come “lavorano”. Solo così si è in grado di poter proporre prodotti/servizi nuovi che attirano l’attenzione del potenziale cliente;
Esempio di business plan per start up: la tipologia di cliente
- tipologia di cliente chela start up vuole servire: è importante sapere a quale TARGET di clientela ci si vuole rivolgere. Per individuare il TARGET di clientela a cui offrire i prodotti/servizi è opportuno scegliere dei criteri di segmentazione che consentono di identificare il cliente in termini di età, sesso, abitudini e comportamento d’acquisto, potere d’acquisto, etc. La scelta dei criteri di segmentazione dipende dalla tipologia di prodotto/servizio offerto. Nel caso dell’apertura di un negozio di parrucchiere per definire il TARGET di clientela si possono, per esempio, utilizzare i seguenti elementi: sesso; reddito; stile di vita e personalità; tutti questi elementi determinano anche le modalità con le quali il servizio viene offerto alla clientela. Chiaro è che un negozio di parrucchiere che si rivolge ad un TARGET di clientela giovane di età compresa tra i 20-40 anni allestisce l’ambiente in un modo diverso rispetto ad un parrucchiere che si rivolge ad un TARGET over 40 anni; così come diverse sono le proposte di acconciature e di tagli; e ancora diverso è anche il listino dei prezzi dal momento che una ventenne ha mediamente un potere d’acquisto inferiore rispetto ad una cinquantenne;
Esempio di business plan per start up: le risorse umane
- risorse umane coinvolte all’interno dell’organizzazione:questo aspetto non è da sottovalutare poiché è bene fin dall’inizio stabilire “chi fa, cosa” e mettere la “risorsa giusta al posto giusto“. Solo avendo chiaro “chi fa, cosa” è possibile sapere quali sono le conoscenze e le competenze professionali richieste al personale da assumere nell’ambito della start up. La fase della selezione delle risorse umane è importantissima e non deve essere lasciata “al caso”. Non è sufficiente che la risorsa sia ” segnalata da conoscenti”, ma occorre anche che sia in grado di svolgere in modo professionale le mansioni per le quali viene assunta. In fase di start up per contenere i costi di gestione è opportuno fare un attento calcolo del numero delle risorse umane da inserire e un’altrettanta attenta analisi sulla tipologia di contratto di lavoro da utilizzare. Per l’aspetto della gestione del personale se la start up non ha le competenze all’interno dell’organizzazione, è opportuno che si affidi ad un consulente del lavoro;
Esempio di Business Plan start up: la parte numerica
Nella parte numerica dello schema di business plan occorre descrivere i seguenti punti:
- investimenti necessari per la start up:in questa sezione del business plan occorre descrivere le caratteristiche dei beni strumentali e il loro valore. Pertanto volendo aprire un parrucchiere è necessario indicare tutti i beni utili allo svolgimento dell’attività e il loro valore: lavatesta; postazioni tecniche; specchi; poltrone; sgabelli; carrelli; banco cassa; caschi; lampade; tavoli; ferri; phon; piastre; forbici; sfilzini; pettini; spazzole; pennelli; bigodini; becchi; etc. Il piano degli investimenti della start up è rappresentato dal valore dei beni strumentali necessari all’avvio dell’attività;
- obiettivi di vendita servono a determinare i ricavi della start up. Per il calcolo dei ricavi occorre moltiplicare le quantità di prodotto/servizio che si prevede di vendere per il prezzo di vendita unitario. Nel caso della start up di un parrucchiere per fare la previsione dei ricavi occorre stimare il numero delle pieghe, dei tagli, dei colori, dei colpi di sole, etc che si prevede di vendere e moltiplicare per i rispettivi prezzi di vendita unitari;
- costi di gestione della start up sono rappresentati dalle spese ricorrenti che ogni mese l’azienda sostiene e sono: costi per le utenze, costi per i salari e gli stipendi del personale, costi per l’affitto del locale, costi di amministrazione, costi per la pubblicità, costi per l’acquisto di shampoo, creme, lacca, etc (nel caso della start up di un parrucchiere), ecc
Esempio di business plan per start up: le conclusioni
Solo dopo aver “messo nero su bianco” tutti questi aspetti del business plan per start up, sei finalmente in grado di valutare la fattibilità della tua idea di business. Infatti, non solo puoi verificare che c’è qualcuno effettivamente interessato ad acquistare i tuoi prodotti/servizi. Con un business plan per start up fatto come si deve puoi anche verificare se ci sono i soldi che ti servono per far partire la tua idea. questi soldi ti servono sia per fare gli investimenti che per “pagare” i costi di gestione.
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buon giorno , ho 40 anni sono diplomato in arte bianca (pasticcere – panettiere ) da poco ho preso il diploma per gelatiere , con mia moglie vorremmo aprire una gelateria a verona sotto la consulenza di un maestro gelatiere molto bravo e titolare di una gelateria di successo molto conosciuta a bologna . Sapete dirmi se è possibile usufruire di qualche fondo regionale o statale o una qualche agievolazione nella fase di start up
Per il business plan ?
Grazie in anticipo .
Ciao Claudio,
la risposta dipende dai tempi che hai. Nel senso: al momento, in Regione Veneto, che io sappia non ci sono bandi pubblici che finanziano attività come la tua. Oltre a ciò, devi considerare che, per le regioni del Nord, di solito i bandi non prevedono il fondo perduto (soldi che lo Stato “regala” all’imprenditore) ma sono tutti bandi “a mutuo agevolato” (ossia veri e propri prestiti da rimborsare ad un tasso di interesse inferiore a quello praticato dal mercato bancario); sono bandi “piccoli” (finanziano poco) e, soprattutto, non so se contengono fondi (ossia se ci sono risorse disponibili). Oltre a ciò, devi considerare i tempi: tra la data di deposito della domanda e quella dell’effettiva erogazione, siamo intorno agli 8-10 mesi. In qualche caso anche di più.
In questo periodo c’è un bando (il bando EXPO, di rilevanza nazionale) che potrebbe fare al caso tuo; oppure, ci potrebbe essere qualche altra soluzione che andrebbe, però, studiata insieme a te e che potrebbe darti i finanziamenti in tempi abbastanza stretti (circa un paio di mesi).
Se credi, puoi contattarci allo 06-688.91.958 oppure puoi mandarci una e-mail a:
staff@businessplanvincente.com
e cercheremo di aiutarti a far partire la tua attività.