COME FARE IL PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO

Piano economico finanziarioIl piano economico-finanziario: forse la cosa più difficile da fare all’interno del business plan! Tantissimi navigatori ci hanno chiesto di dare qualche altra delucidazione sull’aspetto (sicuramente) più difficile e allo stesso tempo delicato dell’intero business plan. Avevamo già scritto qualche cosa in proposito in questo articolo (che tra l’altro è il più commentato di tutti) qualche tempo fa, pochi giorni dopo avere aperto il sito.

Ma, evidentemente, quanto avevamo scritto all’epoca, non è stato sufficiente. E quindi riprendiamo il discorso in questo nuovo articolo, con qualcosa di “più tecnico” rispetto a quanto detto in passato. In questo nuovo articolo vogliamo svelarti quali sono le tecniche “giuste” per fare il piano economico-finanziario in modo che il tuo business plan sia credibile.

Piano economico finanziario: da dove partire e come farlo?

La premessa (doverosa) che occorre fare riguarda alcuni termini utilizzati nella prassi professionale che non sono chiari e comprensibili ai non addetti ai lavori: l’immagine che abbiamo messo all’inizio dell’articolo parla di costi, ricavi, entrate, uscite, investimenti e finanziamenti: tutte “parolacce” che presuppongono la conoscenza (almeno superficiale) di alcuni aspetti fondamentali che riguardano la contabilità e la finanza aziendale. Questi sono argomenti che abbiamo trattato in vari articoli di questo BLOG a più riprese e sono tutti termini che occorre conoscere per fare il piano economico-finanziario come si deve. Non a caso ciò di cui stiamo parlando di un qualcosa che ha che fare con gli aspetti economici e quelli finanziari della gestione aziendale. Semplice.

E quindi, diciamo che è abbastanza difficile districarsi in mezzo a questa selva di termini, se non si conosce almeno l’ABC della contabilità e della finanza (la seconda, impossibile da capire se non si conosce la prima…). Non è un caso se abbiamo scritto, a suo tempo, questo articolo.

Piano economico-finanziario e gestione economica

Dunque:
quando si parla di gestione economica, ci si riferisce al meccanismo dei costi e dei ricavi di esercizio (costi di esercizio, da non confondere assolutamente con i costi pluriennali), che sono riassunti all’interno del Conto Economico (CE) di cui abbiamo abbiamo parlato in vari articoli, come questo. I ricavi di esercizio sono la risultante dell’attività di vendita del prodotto o servizio; i costi sono quelli che dobbiamo sostenere per produrre ciò che vendiamo. A cosa serve il Conto Economico? Serve a verificare che sia rispettata questa semplicissima relazione:

RICAVI – COSTI = REDDITO DI ESERCIZIO

Il reddito di esercizio (clicca qui per approfondire), è la differenza tra ricavi e costi, e può assumere una doppia veste: o è un UTILE di esercizio (quando i ricavi sono maggiori dei costi), oppure è una PERDITA di esercizio (quando i ricavi sono minori dei costi). In ogni caso, reddito di esercizio NON significa UTILE di esercizio, come ancora in troppi confondono. A cosa serve sapere tutto questo? Serve a tirare giù il piano economico dell’idea di business. Molto banalmente, ciò significa che se l’idea di business “funziona”, allora significa che i ricavi (previsti, futuri, attesi) dell’iniziativa sono maggiori dei costi (previsti, futuri, attesi). Ecco a cosa serve fare il business plan, con relativo piano economico: serve a calcolare i costi generati dall’iniziativa e i ricavi attesi dalla vendita del prodotto/servizio.

Piano economico-finanziario: la convenienza economica

Inutile specificare che se i ricavi sono inferiori ai costi, l’iniziativa non è economicamente conveniente. Questo spiega perchè ci raccomandiamo sempre di fare previsioni (soprattutto di ricavi) che siano quanto più realistiche possibile! E questo spiega anche il perchè dell’importanza di un piano di marketing fatto come si deve, con dati reali (e non inventati), che presuppongono la conoscenza del mercato. Se il piano economico non “gira”, meglio  lasciar perdere e dedicarsi ad altro…

Piano economico-finanziario e gestione finanziaria

Quando, invece, si parla di gestione finanziaria, ci si riferisce al meccanismo delle entrate e delle uscite finanziarie legate all’iniziativa di business. Quando si vende un prodotto o un servizio, di solito chi lo acquista paga per averlo acquistato. E l’azienda incassa denaro. Allo stesso modo, quando l’azienda effettua una qualsiasi operazione che “fa entrare soldi”, entra denaro.  In questi casi, siamo nel campo delle entrate finanziarie. Quando, invece, l’imprenditore acquista i fattori produttivi (costi di esercizio e pluriennali) oppure rimborsa qualche debito oppure effettua un qualsiasi pagamento, siamo nell’ambito delle uscite finanziarie.

Non entriamo nella specificità della gestione finanziaria, poichè un articolo è insufficiente per svelare i meandri del funzionamento di una dinamica abbastanza complessa. In questa sede ci limitiamo a dire una cosa che sembra banale, ma che banale non è:

ENTRATE FINANZIARIE – USCITE FINANZIARIE > O = EQUILIBRIO FINANZIARIO

Cosa significa questa relazione? Significa che la differenza tra ENTRATE E USCITE deve essere positiva, cioè le ENTRATE devono essere maggiori delle USCITE. “Ma và?”, direbbe qualcuno… Si, lo specifichiamo perchè in tantissimi (un pò troppi, per la verità), ancora fanno un errore clamoroso: in fase previsionale non considerano quello che “entra” o “esce” veramente (tanto per capirci: soldi in contanti…), da quello che “entra” o “esce” solo a livello “nominale”. In tal senso, il piano finanziario deve tenere ben presenti le “effettive “entrate e le “effettive” uscite di denaro. Ecco perché, un piano finanziario fatto a regola d’arte, deve tenere presenti tutte le effettive entrate e uscite finanziario-monetarie ed ecco perché anche il piano economico-finanziario deve rispettare certi equilibri.

Piano economico-finanziario: voci che non danno luogo a uscite finanziarie

Tanto per dirne una: una voce come l’ammortamento (che è costo  e fa parte della gestione economica), non dà luogo a un’uscita finanziaria. Anche se abbatte il valore del reddito di esercizio in quanto inserito tra i costi del Conto Economico. Così come, se un cliente acquista un prodotto/servizio, non è detto che questa situazione dia luogo a un’effettiva entrata monetaria: infatti, se il cliente non paga (perchè, per esempio, è scappato…), c’è un’entrata finanziaria, ma non monetaria. Il che compromette l’equilibrio finanziario-monetraio della gestione. Semplice.

Piano economico-finanziario: gli investimenti e i finanziamenti

Quando si affronta l’aspetto degli investimenti e dei finanziamenti nell’ambito del piano economico-finanziario, siamo ancora nell’ambito della gestione finanziaria. Infatti, per fare degli investimenti, sono necessari i finanziamenti. Tanto per dirla semplice: se devo acquistare un macchinario che costa 180.000 euro, mi servono 180.000 euro per acquistarlo. Solo che, poi, questi 180.000 euro li posso trovare in vari modi. Esisitono delle regole della finanza aziendale che vanno rispettate per mantenere, anche in questo caso, un EQUILIBRIO tra investimenti e finanziamenti. Molti credono che fare debiti per acquistare i fattori produttivi sia una cosa sbagliata. Sbagliato!! I debiti fanno parte della struttura finanziaria dell’azienda (leggi questo articolo).

Il problema non è tanto l’esistenza dei debiti, quanto la scelta della qualità dell’indebitamento (oltre alla quantità, ovviamente).

E quindi, in conclusione: fare il piano economico-finanziario serve proprio a mettere in evidenza i rapporti e le relazioni che ci sono tra la gestione economica e quella finanziaria di un’attività imprenditoriale. Serve per calcolare se un’idea di business è, oltre che economicamente conveniente, anche finanziariamente fattibile. Infatti, non è detto che se un’idea è conveniente dal punto di vista economico, è anche fattibile dal punto di vista finanziario. Gli aspetti economici e quelli finanziari sono due cose totalmente diverse, anche se intimamente legate.

La coerenza tra il piano economico e quello finanziario, rendono un business praticamente realizzabile, oltre che finanziabile. Infatti, un finanziatore controlla proprio la fattibilità economico-finanziaria di un’idea imprenditoriale, prima di concedere prestiti a chicchessia!

Per approfondire gli aspetti fondamentali della contabilità e della finanza aziendale che qualsiasi imprenditore, neo imprenditore o aspirante imprenditore deve conoscere per gestire in modo efficace il suo business, puoi cliccare qui:

https://www.businessplanvincente.com/prodotti/finanza-aziendale

https://www.businessplanvincente.com/prodotti/il-bilancio-di-esercizio

 

Piano economico finanziario

Condividi:

3 commenti su “COME FARE IL PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO”

Lascia un commento