L’avviamento dell’azienda è stato sempre oggetto di definizioni, analisi, ricerche e valutazioni rivolte soprattutto alla possibilità di dargli una collocazione ben precisa all’interno della vita aziendale.
Senza metterci anche noi a dibattere sulle varie definizioni più o meno accademiche che gli vengono attribuite, ci limitiamo a dire una cosa sola. Si tratta di una cosa abbastanza semplice da intuire la quale, forse, farà storcere un po’ il naso ai titolari di cattedre universitarie. L‘avviamento dell’azienda è una delle qualità più importanti dell’azienda stessa. Poi, dopo, sicuramente possiamo dibattere a proposito di quali sono gli elementi che concorrono a determinare questo avviamento. Ma, per ora, limitiamoci ad accettare il fatto che è una semplice qualità dell’azienda, anche se un po’ particolare.
La particolarità dell’avviamento è dovuta al fatto che è impossibile da vendere separatamente dall’azienda, come avviene per tutti gli altri beni. Quando un bene pluriennale (impianto, macchinario, automezzo o qualsiasi altro) ha cessato di dare il suo contributo all’attività d’impresa, può essere tranquillamente venduto. L’avviamento no. Vediamo il perché.
L’avviamento dell’azienda: caratteristiche generali.
Perché non è possibile vendere questa qualità dell’impresa separatamente da essa? Perché l’avviamento non è “una cosa sola a se stante? Per quale motivo, a sua volta, dipende da una serie di caratteristiche dell’impresa, che “appartengono” all’impresa? Stiamo parlando di caratteristiche quali il personale efficiente, la location, il possesso di quote di mercato, l’organizzazione aziendale,. Ma non solo: ci riferiamo anche alla qualità del management, all’ampiezza del portafoglio clienti, al valore di “brand”.
Ovviamente, quando si parla di avviamento entrano in gioco anche caratteristiche quali la qualità dei prodotti, la notorietà del marchio, i sistemi di approvvigionamento e altre. Si tratta di caratteristiche proprie dell’azienda le quali, messe tutte insieme, determinano proprio l’avviamento di “quell’azienda”. Proprio quella lì! E quindi, non di altre. E’ chiaro, quindi, che è proprio l’esistenza di un sistema complesso di caratteristiche proprie dell’azienda a determinare l’avviamento.
L’avviamento dell’azienda: il “goodwill”
Caratteristiche che possono determinare il successo dell’azienda X (configurando il c.d. “goodwill“, o “avviamento positivo”) possono non essere determinanti per sancire il successo dell’azienda Y. Facciamo qualche esempio.
Molte aziende basano il loro vantaggio competitivo sulla qualificazione professionale del personale facendo continui corsi di aggiornamento e formazione. Questi investimenti in qualificazione professionale, hanno un valore di carattere economico. Se prendiamo questo stesso personale e lo mettiamo in un’altra azienda che non effettua corsi di aggiornamento e formazione, potrebbe perdere le sue caratteristiche. E, quindi, quindi potrebbe “valere” di meno.
Allo stesso modo, anche una location potrebbe determinare un vantaggio competitivo. Infatti, avere un negozio nella via principale della città consente la possibilità di essere visti (e quindi visitati) da un maggior numero di persone. queste persone, se si trasformano in clienti, determinano la creazione di maggiori ricavi, e quindi di maggior valore aziendale.
Se davanti al mio negozio in centro città ci passano diecimila persone al giorno, ho la possibilità di essere visto da diecimila persone. Questo è chiaro. Ed è anche meglio rispetto all’essere visti solamente da trecento persone, per esempio.
L’avviamento dell’azienda inteso come qualità della stessa azienda
Avere il capannone dell’industria a pochi metri dagli svincoli autostradali è un vantaggio in termini di tempi di consegna delle merci rispetto a chi, al contrario, deve fare molti chilometri. Un management efficiente, efficace che trova la massima motivazione e la massima soddisfazione nel condurre al successo l’azienda per cui lavora, potrebbe non essere altrettanto efficiente se trasferito da qualche altra parte. Tutti conosciamo il calo di rendimento del fattore umano in condizioni di scarsa motivazione. Altre qualità come il brand e la sua notorietà, meritano pochi commenti, in termini di determinazione del valore dell’avviamento. Infatti, è abbastanza semplice intuire la loro importanza relativamente all’azienda. Più un brand è noto (o “famoso”), più alte sono le possibilità di fare profitti. Cioè di creare valore.
Per tutti questi motivi l’avviamento è considerata una qualità dell’azienda ed è sottoposto a processi di valutazione. questi processi di valutazione si verificano più frequentemente nei casi di cessione dell’azienda stessa. Ciò significa che se un imprenditore vuole acquistare l’azienda “X” di solito deve pagare un prezzo anche per il suo valore di avviamento.
Questo accade proprio perché l’avviamento è inteso come la somma di tutte le qualità che abbiamo visto poco sopra, qualora l’avviamento fosse positivo.
L’avviamento dell’azienda e il business plan
Ma non vogliamo parlare di questo aspetto dell’avviamento quanto del fatto che, per un imprenditore, risulta strategico iniziare a pianificare sin dal principio alcuni aspetti del suo business che dopo concorreranno a determinare quel valore dell’avviamento inteso come somma di qualità proprie dell’azienda. E tutte queste attività, come ormai è chiaro, si pianificano in via anticipata all’interno del business plan. Infatti, essendo il business plan lo strumento principale della pianificazione strategica, è evidente come esso risulti funzionale alla creazione di un valore aggiuntivo.
Pre-occuparsi sin dall’inizio di come creare un brand, di come scegliere una location “giusta”, di come reperire personale qualificato e come addestrarlo successivamente per farlo diventare un punto di forza del business, di come impostare eventuali campagne di comunicazione, sono tutte attività alle quali è possibile, anzi conveniente, pensare in via anticipata. Anche lo Stato (sotto forma di Regioni, Province e Comuni) nei vari modelli di business plan che propone per i finanziamenti agevolati, chiede di esplicitare questi aspetti del business.
Ma perché lo fa? Perché vuole capire fino a che punto l’imprenditore ha le idee chiare sul da farsi ora, e soprattutto dopo. Vuole capire quali strategie vuole usare l’imprenditore per creare quel “valore di avviamento” così importante per l’attività imprenditoriale. Perché quando un imprenditore ha una VISION e si mette a tavolino per effettuare la pianificazione e la programmazione del business in ogni suo minimo dettaglio, già di per se, questa è creazione di valore. Valore di avviamento…