I FONDI EUROPEI PER LA CULTURA: come fare per presentare il progetto (II° parte)

I Fondi Europei per la CulturaI Fondi Europei per la Cultura,come abbiamo scritto già in un precedente articolo, sono rivolti a tutte le organizzazioni culturali che intendono promuovere e realizzare attività culturali e artistiche di carattere transnazionale.

Per accedere a questi Fondi Europei per la Cultura occorre formulare un business plan cioè  un percorso in cui l’organizzazione (il cui oggetto sociale deve essere senza scopo di lucro) descrive in modo dettagliato come  realizzare il progetto culturale, in che modo intende farlo e quali risorse umane e finanziarie vuole utilizzare.

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I FONDI EUROPEI PER LA CULTURA: come fare a presentare il progetto (I° Parte)

Fondi EuropeiFondi Europei  per la cultura rappresentano una preziosa opportunità di business per chi opera nel settore della cultura, al fine di ottenere  un sostegno e un contributo  finanziario nella realizzazione di idee e progetti nell’ambito del settore culturale ed artisitco. L’obiettivo di questi Fondi Europei non è soltanto quello di finanziare la realizzazione di un film o di una rassegna di danza, quanto piuttosto quello di divulgare  l’identità culturale nazionale degli stati membri che aderiscono a questi programmi di sviluppo e cooperazione.

I Fondi europei per la cultura su cui oggi vogliamo puntare l’attenzione in questo articolo, sono i cosiddetti FONDI EUROPEI DIRETTI: si tratta  di contributi gestiti direttamente dalla Commissione Europea (o da Agenzie delegate) che vengono distribuiti direttamente alle organizzazioni culturali  che ne fanno richiesta. Questo tipo di Fondi Diretti, a differenza di quelli cosiddetti indiretti, non sono gestiti da autorità nazionali o regionali ma direttamente dalle Direzioni Generali della Commissione Europea ed è a queste istituzioni che i richiedenti devono rivolgersi per la presentazione delle richieste e il deposito dei progetti. Come sempre. c’è un iter burocratico da rispettare per l’approvazione di questi importanti progettualità a livello europeo, ma di questo parleremo nella seconda parte dell’articolo.

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I COSTI PER GESTIRE UNA SOCIETA’

Quali e quanti sono i costi per gestire una società? Questa è una domanda che molti navigatori ci hanno posto partecipando al nostro sondaggio on line. A questa domanda non c’è una risposta unica che può essere adattata a qualsiasi tipo di attività, ma sarebbe necessario scrivere un articolo per ogni categoria di business. Questo accade  perchè i costi per avviare e gestire un’attività variano in base ad una serie di fattori. Infatti, una cosa è avviare una società che si occupa dell’erogazione di servizi, un altro conto è avviare una società di produzione che prevede degli investimenti più cospiscui. E anche nell’ambito delle società che offrono  servizi, i costi non sono gli stessi perchè per affrontare l’avviamento di un’attività di parrucchiere o di un centro estetico i costi da sostenere sono  inferiori rispetto all’avviare e a gestire, per esempio, un albergo o un’attività di trasformazione industriale di qualche materia prima per ottenere un prodotto finito.

Cercheremo tuttavia in questo articolo di dare delle linee guida da seguire  per fare una stima dei costi necessari per avviare un’attività.

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CONOSCERE I COSTI PER STABILIRE I PREZZI NEL MODO GIUSTO

Conoscere i costi per stabilire i prezzi Conoscere i costi della tua azienda è molto importante perchè  ti serve per andare a calcolare il prezzo a cui vendere i tuoi prodotti/ servizi.

Devi sapere che i  prezzi di vendita sono strettamente correlati ai costi perchè  il profitto di un imprenditore è dato proprio dalla differenza tra ricavi (prezzo di vendita x quantità vendute) e costi.

Molto spesso, nell’attività di consulenza, ci è capitato di incontrare imprenditori che si lamentano di non guadagnare abbastanza e di non riuscire a calcolare  correttamente i prezzi di vendita e non sanno come imputare i costi al prodotto. Lo stesso commercialista molto spesso non ha tempo  o non ha le competenze per impostare un sistema di contabilità analitica (o industriale ), che serve all’imprenditore anche nella determinazione del prezzo di vendita dei suoi prodotti/servizi. Quindi il più delle volte accade che la fissazione del prezzo di vendita avviene sulla base  di ipotesi o stime approssimative.

La contabilità generale serve al commercialista per la dichiarazione dei redditi; mentre è la contabilità analitica  (o industriale) che analizza e fornisce all’imprenditore informazioni preziose sulla struttura dei costi e dei ricavi aziendali. E’ sempre la contabilità analitica che suporta l’imprenditore nel prendere le decisioni, anche quelle riguardanti la fissazione dei prezzi di vendita.

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LA BALANCED SCORECARD (o “scheda di valutazione bilanciata”)

Cos’è la Balanced Scorecard? Diciamo subito che si tratta dell’evoluzione dei sistemi informativi aziendali a supporto del management il quale, sempre di più, necessita di informazioni di sintesi per prendere decisioni aziendali. Non bisogna pensare, però, (e come spesso accade)  che si tratta di uno strumento di gestione utile solo alle grandi aziende. Questo strumento  si può adattare benissimo anche alle esigenze di  imprese di più piccole dimensioni.

Infatti, quando si utilizza il termine “management” solitamente si è portati ad immaginare una struttura aziendale complessa, organizzata gerarchicamente (o in altri modi). Spesso, si immagina questa struttura  composta da decine, o centinaia, di persone, che opera su mercati internazionali e che fattura decine di milioni di euro.

Al contrario, il “management” è presente anche in un’azienda di più modeste dimensioni, con pochi addetti, che fattura da qualche decina di migliaia a qualche milione di euro. Ecco perché il “management” riguarda qualsiasi organizzazione aziendale. Ma vediamo di cosa si tratta.

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GRAZIE A TUTTI E BUON COMPLEANNO!!!

GRAZIE a tutti i navigatori di questo sito e AUGURI!

E’ un anno che il sito è on-line, anche se qualcuno potrebbe dire che i primi  articoli sono di Aprile-Maggio 2009. Solo che noi consideriamo la data di “partenza” effettiva quella in cui abbiamo deciso definitivamente di darci da fare e di creare un sito web in cui i navigatori possono trovare le informazioni e le notizie di cui hanno bisogno per scrivere un business plan convincente.

In ossequio e nel rispetto della nostra vision e della nostra mission.

Data di partenza del sito, che coincide con la data in cui una decina di anni fa, abbiamo aperto la nostra azienda.

In questi ultimi dieci anni abbiamo avuto contatto con tantissimi imprenditori, neo-imprenditori e aspiranti imprenditori nonchè con qualche associazione di categoria (di imprese) e abbiamo imparato tantissime cose! Non ultima (forse la più determinante), è che quando si parla di “cose complicate” come il marketing, la finanza aziendale, la pianificazione strategica e altre ancora  in tanti, troppi, spesso ci hanno guardato come degli UFO, sgranando gli occhi e (in qualche occasione) non credendo ad alcune cose che dicevamo.

Tante volte abbiamo ascoltato le domande e i dubbi che ci hanno posto gli imprenditori dando delle risposte che, in qualche caso, sono state “scomode” (leggi qui perchè…) e non sono state gradite.. Ma noi lavoriamo per gli imprenditori e per il loro interesse perchè sappiamo bene cosa significa iniziare un’impresa, specialmente nel nostro Paese. Non ultimo, stiamo perseguendo la nostra VISION, il nostro sogno. Che è nato da una domanda che ci siamo fatti da soli…

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IL BUSINESS PLAN E L’AVVIAMENTO DELL’AZIENDA

L'avviamento dell'azienda L’avviamento dell’azienda è stato sempre oggetto di definizioni, analisi, ricerche e valutazioni rivolte soprattutto alla possibilità di dargli una collocazione ben precisa all’interno della vita aziendale.

Senza metterci anche noi a  dibattere sulle varie definizioni più o meno accademiche che gli vengono attribuite, ci limitiamo a dire una cosa sola. Si tratta di una cosa abbastanza semplice da intuire la quale, forse, farà storcere un po’ il naso ai titolari di cattedre universitarie. L‘avviamento dell’azienda è una delle qualità più importanti dell’azienda stessa. Poi, dopo, sicuramente possiamo dibattere a proposito di quali sono gli elementi che concorrono a determinare questo avviamento. Ma, per ora, limitiamoci ad accettare il fatto che è una semplice qualità dell’azienda, anche se un po’ particolare.

La particolarità dell’avviamento è dovuta al fatto che è impossibile da vendere separatamente dall’azienda, come avviene per tutti gli altri beni. Quando un bene pluriennale (impianto, macchinario, automezzo o qualsiasi altro) ha cessato di dare il suo contributo all’attività d’impresa, può essere tranquillamente venduto. L’avviamento no. Vediamo il perché.

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