E adesso cosa c’entra il business plan con le differenze territoriali? Cosa significa il titolo di questo articolo? Perchè scrivere un articolo che (apparentemente) non c’entra niente con tutto ciò di cui trattiamo in questo blog?
La scelta di questo titolo e di questo articolo è dovuta ad una cosa che ci sta accadendo da un pò di tempo e di cui ringraziamo i navigatori. Infatti, nel sondaggio on line che puoi trovi alla destra del sito, facciamo delle domande a cui in molti hanno risposto con altrettante domande. Molti navigatori ci hanno chiesto di inviare vari modelli di business plan: chi ci ha chiesto un modello per aprire un ristorante; chi ce l’ha chiesto per aprire una lavanderia industriale; qualcun altro ce l’ha chiesto per aprire un’azienda di produzione… Insomma, le richieste sono state tante e di tipo diverso.
Non è che non vogliamo rispondere alle domande e/o non vogliamo inviare i vari modelli di volta in volta richiesti: è solo che per ogni attività industriale o di servizi, il business plan è sostanzialemente diverso! In questa pagina noi abbiamo proposto un modello di business plan generico (ma completo) che può essere utilizzato come base per capire la dinamica di compilazione di un piano d’impresa. Solo che poi ci sono alcune cose che vanno specificate…
A tale proposito dobbiamo specificare che il modello da noi proposto è stato preso da una delle tantissime leggi di finanziamento agevolato che operano nel nostro Paese. Ma dobbiamo altresì specificare che ci sono leggi e leggi!! Infatti, ogni regione, ogni Provincia e addirittura ogni Comune propongono delle leggi di finanziamento agevolato che richiedono dei business plan che variano da caso a caso, pur rimanendo il modello di base uguale per tutti.
Ci sono alcune leggi, infatti, che si “accontentano” di poche informazioni, scritte in modo estremamente sintetico (ma non approssimativo), con dati del piano economico-finanziario estremamente ridotti. Perchè? Mah… in linea di massima, questo dipende anche dall’entità del finanziamento concesso dallo Stato (o dagli altri Enti locali): più bassa è la somma del bando, minori sono le informazioni richieste, e minore è il livello di complicazione. Più è complesso il business proposto, più alto l’ammontare del finanziamento, più specifiche e complicate sono le informazioni e i dati richiesti. Semplice e anche giusto…
Ma poi, ci sono alcune altre cose che dobbiamo dire, ma che di solito non vengono dette: e si tratta proprio della variabile territoriale di cui al presente articolo. Cosa significa “variabile territoriale”? Significa che, oltre alla più o meno elevata complicatezza del business plan, ci sono altre “criticità” che variano da territorio a territorio.
Nello specifico: qualche giorno fa siamo stati contattati da un cliente di una regione italiana (che non è la regione Lazio) il quale ci ha chiesto se potevamo aiutarlo a fare il piano d’impresa. Gli abbiamo detto si, e abbiamo contattato un nostro collaboratore, residente nella regione. Perchè? Molto semplice: ognuno conosce punti di forza e di debolezza del territorio in cui opera e conosce la realtà in cui vive meglio di chi non ci vive. Non non siamo onniscenti, e non conosciamo le “preferenze” che opera la Regione Lombardia, piuttosto che la Regione Campania. Conosciamo la Regione Lazio e le sue politiche. Il collaboratore ci ha avvisato di una cosa particolare: che il bando a cui voleva accedere il cliente non finanzia un particolare tipo di forma giuridica, nonostante nel bando questa cosa non era specificata.
Il bando, cioè, diceva: “Caro amico imprenditore, puoi presentare la domanda di agevolazione con la forma giuridica che vuoi. Noi la esaminiamo e poi ti facciamo sapere!”. E fin qui, tutto a posto. Nel frattempo, ci sono da pagare i vari oneri di presentazione tra bolli & CO (un centinaio di euro). Ovviamente, il fatto che la Regione in questione tende a non finanziare quella specifica forma giuridica non sta scritto da nessuna parte…
Abbiamo chiamato il cliente e gli abbiamo comunicato questa notizia chiedendogli, però, di informarsi circa la veridicità di quanto affermato dal nostro collaboratore, andando (tra l’altro) contro i nostri interessi! Il cliente ha chiamato, e ha confermato…
Ora: al di là del rispetto dell’etica professionale (nel senso che potevamo anche far finta di niente, fare il lavoro, prendere la parcella e arrivederci!), è fondamentale conoscere le peculiarità territoriali del nostro Paese e delle varie regioni. Se, infatti, ci sono alcune regioni che finanziano certi tipi di attività (per mille motivi, che vanno dalla mancanza di un certo prodotto/servizio nel territorio, alla volontà di tecnologizzarlo), ce ne sono altrettante che, invece, la stessa attività non la finanziano, o per questioni di carattere politico, o per questioni di altro tipo.
Una regione che ha un eccesso di offerta di un certo prodotto/servizio, ovviamente tenderà a non privilegiare chi volesse offrire proprio quel prodotto/servizio, ma mica glielo dice!!. Una Regione in ritardo tecnologico, ovviamente tenderà a finanziare piani di business che presentano idee tecnologicamente all’avanguardia e così via. Ecco a cosa servono le ricerche di mercato, di cui tanto scriviamo…
Crediamo che sia importante conoscere le specificità del territorio, prima di presentare un business plan: scrivere un piano d’impresa richiede tempo, impegno e anche soldi! E ci sembra davvero uno spreco di tutte e tre le risorse, non conoscere in anticipo le caratteristiche del territorio in cui l’imprenditore, o l’aspirante imprenditore, vuole operare.
Salve il mio nome e daniele o 22 anni e sono appassionato di calcio :
ho in mente un bel progetto che porterà solo dei ricavi e molta crescita ma nel primo anno c’è una spesa recuperabile a vista d’occhio …
Ciao Daniele,
siamo felici che tu abbia un bel progetto che “..porterà solo dei ricavi e molta crescita..” ma non ci è molto chiaro il senso del tuo commento e, soprattutto, in che modo possiamo esserti di aiuto.
Se vuoi darci maggiori delucidazioni, siamo a tua disposizione.