GRAFICI E BUSINESS PLAN

Grafici nel business plan
Grafici nel business plan

“E’ possibile inserire dei grafici nel business plan?”. Questa è un’altra delle tante domande che ci sono state poste nel sondaggio on line da qualche navigatore, e oggi diamo la risposta.

La risposta è semplice. Non solo è utile, ma inserire i grafici nel business plan è addirittura essenziale! Vediamo perché.

Partiamo da un presupposto e cioè da un’affermazione molto nota, soprattutto nell’ambiente del marketing Si tratta della famosissima frase secondo cui “un’immagine vale più di mille parole“. Senza scomodare gli specialisti del settore, possiamo dire che questa affermazione affonda le radici nella capacità percettiva del cervello di un individuo. Il cervello, infatti, elabora le informazioni per immagini e poi le trasmette ai vari sensi.

Grafici nel business plan e percezione sensoriale

L’occhio, con il suo nervo ottico, trasmette le informazioni molto più velocemente degli altri organi sensoriali. Pertanto, i processi visivi rimangono impressi nella memoria storica del cervello in modo più duraturo.

Ti è mai capitato di esporre a parole un concetto a qualcuno e questo qualcuno ha avuto difficoltà a capire? Ti è mai successo di dovere ripetere il concetto, e l’interlocutore ha continuato a non capire fino al punto in cui gli hai detto, magari sbuffando: “Vuoi che ti faccio un disegno?”. Questa non è una battuta, né una provocazione! E’ il ricorso ad un’immagine per spiegare un concetto.

Dopo l’esposizione di un concetto tramite disegno, poi, l’interlocutore pare avere improvvisamente capito! Ecco, questo è il potere delle immagini. Non è un caso che si fa sempre più spesso ricorso a qualche immagine, per fissare un concetto.

E, quindi: è opportuno inserire delle immagini o dei grafici nel business plan? Senza la minima esitazione, rispondiamo di SI. Non solo è opportuno, comodo, conveniente e poco stressante per chi deve elaborare qualsiasi tipo di informazione. Ma è anche fortemente suggerito. Sappiamo che il business plan contiene aspetti descrittivi e aspetti tecnici di carattere economico-finanziario. Questi sono degli aspetti tecnici che, molto spesso, richiedono un elevata preparazione interpretativa da parte di chi legge,. questo accade anche se chi legge ha le competenze per leggere.

Dopotutto. ricorda che “un’immagine vale più di mille parole!”. Sempre.

Grafici nel business plan: dove metterli, quando metterli

Ogni analisi economica, finanziaria, patrimoniale, previsionale, storica, di cash flow o altro dovrebbe avere un requisito molto importante. Dovrebbe essere presentata tramite un’immagine per facilitare la comprensione a chi legge. Ciò significa mettere il lettore nelle condizioni di poter capire velocemente la sintesi dei dati che sta leggendo. Il tutto deve avvenire senza appesantire la lettura e, soprattutto, la comprensione. Si tratta di comunicazione. Una comunicazione efficace è indubbiamente favorita dalla presentazione di qualche immagine. Il grado di precisione e scrupolo di un’analisi possono essere compresi con maggior velocità ed efficacia, se accompagnati da tabelle, grafici e immagini. questo accade perché il cervello elabora più velocemente (e anche più precisamente) l’informazione che arriva.

Mettiamoci nei panni di un interlocutore che vuole capire bene in cosa consiste un’idea di business e ha di fronte il business plan: aiutarlo a comprendere immediatamente le proiezioni diventa anche una mossa strategica per “convincerlo” e per mostrare con semplicità la complessità di un’idea di business.

Grafici nel business plan: un esempio.

Tanto per capire la differenza percettiva che è in grado di garantire un grafico, sintetizziamo alcuni dati di un esempio che ci è capitato qualche tempo fa: “L’idea di business di cui stiamo trattando, consente il raggiungimento di un interessante margine di redditività operativa  a regìme. Tale margine manifesta dei tassi di incremento percentuali intorno al 1-2% all’anno per i primi tre esercizi, con una lieve flessione nell’anno a regìme.

Questi incrementi di redditività sono dovuti essenzialmente al miglioramento dell’efficienza produttiva generata dall’ammodernamento degli impianti di produzione che risultano obsoleti, alla data attuale, mentre la diminuzione evidenziata al termine del quarto esercizio è dovuta prevalentemente alla maggiore incidenza degli oneri finanziari, che erodono margini di redditività la quale si mantiene comunque a livelli soddisfacenti “.

Questa “semplice” frase significa, sostanzialmente questo:

Grafici nel business plan: un esempio
Grafici nel business plan: un esempio

Il ROI (redditività operativa degli investimenti) cresce per i primi tre anni a tassi tra l’1 e il 2% e poi diminuisce nel 2012 dello 0,2%. Una riga di parole scritte e un grafico, sono molto più efficaci per comunicare cosa accade al ROI nel periodo 2009-2012. Semplice, immediato, efficace. Non solo per chi espone, ma soprattutto per chi deve leggere ed interpretare i dati. Il fatto che il ROI dell’esercizio 2012 scende un pochino rispetto al valore che ha nel 2011 è una buona notizia oppure no, fa parte dell’interpretazione dei dati di bilancio previsionale da parte di chi lo legge. Ci possono essere tanti fattori che determinano la diminuzione del ROI, pur non rappresentando difficoltà operativo-gestionali. Noi vogliamo solo sottolineare il valore segnaletico del grafico.

Grafici nel business Plan: conclusioni

Questo non significa che un business plan deve essere pieno zeppo di grafici: significa solo che è meglio inserirne qualcuno, soprattutto nella parte dedicata alle analisi (previsionali) a supporto delle descrizioni tecniche dei numeri in modo da mettere il lettore nelle migliori condizioni interpretative. Presentare un business plan corredato di grafici è anche indicatore di cura da parte di chi lo scrive, nonchè anche della sua competenza.

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