Già in qualche articolo precedente abbiamo fatto riferimento alla struttura finanziaria dell’impresa e alla correlazione temporale che ci deve (o dovrebbe essere) tra gli investimenti e i finanziamenti. Queste considerazioni sono la conseguenza del fatto che la struttura dei finanziamenti che si scelgono sono una specie di “asse portante” per lo svolgimento dell’attività dell’azienda.
In molti casi, infatti (e purtroppo), si dimentica che lo stato patrimoniale attivo è composto da capitale circolante e da immobilizzazioni e che, quindi, il fabbisogno finanziario è diverso e varia al variare di cosa si deve finanziare. Ora: è chiaro che la prima considerazione da fare riguarda proprio “cosa” finanziare.
Ma poi, occorrerebbe fermarsi a riflettere su un’altra serie di cose che fin troppo spesso vengono tralasciate, e che invece è fondamentale considerare nel momento in cui devono essere prese delle decisioni di carattere finanziario, che sono tra le più delicate da prendere nell’ambito della gestione dell’azienda. Perchè dai soldi dipende la sopravvivenza dell’azienda.
La struttura finanziaria dell’impresa: cosa considerare?
Nel momento in cui si inizia a pensare alla struttura dei finanziamenti occorre considerare una serie di cose. Tra le più importanti ricordiamo:
1) LE CARATTERISTICHE DEL MERCATO DEI CAPITALI
In tal senso, sarebbe utile avere qualche idea di massima a proposito di aspetti macro-economici del mercato in cui si opera, o si vuole operare. In tal senso, intendiamo riferirci ad alcuni parametri che danno un quadro ampio di ciò che accade in un mercato in termini di : politiche economiche perseguite dalle autorità monetarie; propensione al risparmio; propensione al consumo; accesso al credito; sviluppo del mercato dei capitali, sviluppo del mercato di Borsa e altre ancora.
L’utilità di queste conoscenze è abbastanza semplice da afferrare: se, per esempio, voglio aprire una nuova attività (e quindi devo fare degli investimenti), è fondamentale sapere se e come posso accedere al credito da parte del sistema creditizio, oppure sapere se lo Stato finanzia o meno alcune attività, e in che termini le finanzia. Così come è importante conoscere lo “stato di salute” della Borsa. Allo stesso modo avere la conoscenza di alcuni dati come la propensione al consumo (e magari anche come è ripartita…) si rivelano spesso fondamentali per le decisioni di fare o non fare un certo business.
2) LE CARATTERISTICHE DEL FABBISOGNO FINANZIARIO
In questo articolo abbiamo già affrontato l’aspetto del fabbisogno, e quindi non ci ripetiamo. Qui aggiungiamo solamente che nella scelta delle forme di finanziamento per la copertura del fabbisogno, è opportuno tenere anche presenti alcuni aspetti come : redditività aziendale; grado di rischio; possibilità di fornire adeguate garanzie; eventuale forza contrattuale, intesa come “posizione” dell’azienda sul mercato.
3) LA CONVENIENZA ECONOMICA
Quando si parla di convenienza economica (dei finanziamenti), di solito ci si riferisce al costo del capitale di credito a al costo del capitale proprio. Questo è uno degli aspetti meno considerati nell’ambito della finanza aziendale poichè la tendenza è quella di considare il capitale proprio “un capitale a costo zero”, che proprio a zero non è. Uno degli aspetti più importanti da tenere presente quando si parla di convenienza economica, è l’aspetto fiscale del finanziamento.
Occorre prestare attenzione a questo aspetto perchè la variabile fiscale può arrivare a capovolgere il giudizio di convenienza su uno strumento che apparentemente sembrava “ottimo” e che invece non lo è più, “tutto considerato”… e ribaltare il giudizio su uno strumento che inizialemente era stato scartato. Infatti, dal punto di vista fiscale vanno considerati due aspetti: il primo, è quello riguardante le imposte societarie. Il secondo riguarda, invece, le imposte personali.
4) LA FATTIBILITA’ FINANZIARIA
La fattibilità finanziaria di un finanziamento è tutto quello che riguarda i cosiddetti “flussi differenziali” che il finanziamento genera. Infatti, se prima di prendere il finanziamento il mio flusso finanziario era 100, devo verificare se prendere un finanziamento (sotto qualsiasi forma, per semplicità) fa diventare il flusso “100+X”. Se così accade, allora mi conviene prendere il finanziamento: in caso contrario, a cosa servirebbe prenderlo? Si tratta un pò di fare gli stessi calcoli che sono alla base della convenienza economica di un investimento, di cui abbiamo già parlato in questo articolo. Questa specie di “calcolo” viene fatta poichè i finanziamenti “costano” oneri finanziari che hanno ripercussioni nel conto economico dell’azienda in vari modi.
Conclusioni
Tutti questi aspetti sopra elencati, di solito sono considerati nell’ambito di una pianificazione e di una programmazione finanziaria in fase di redazione del business plan, quando è richiesta la sintesi “tecnica” delle idee dell’imprenditore, o aspirante tale. Il business plan, e lo abbiamo detto più volte, non è solo un documento che viene richiesto per creare ulteriori problemi a chi ne ha già da risolvere, ma è uno strumento operativo che aiuta l’imprenditore nello svolgimento della gestione della sua azienda. Basta parlare con qualche banca o qualche finanziaria per capire che sono ancora troppi coloro che prendono decisioni relative alla struttura finanziaria della loro azienda senza tenere presenti queste considerazioni. Di solito, vanno dal primo che gli presta i soldi, e poi fine dell’analisi sulla struttura finanziaria.
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