FINANZA AZIENDALE E PROGETTI DI INVESTIMENTO

 

Progetti di investimentoProgetti di investimento e finanza aziendale sono due argomenti strettamente correlati nell’ambito del business plan poiché riguardano aspetti decisionali che investono la gestione nel suo complesso. Infatti, se la finanza riguarda il complesso delle decisioni che devono essere prese e le azioni che devono essere fatte per reperire e usare finanziamenti, la scelta degli investimenti è un’attività che deve essere fatta addirittura a monte del processo finanziario.

Quando l’imprenditore deve effettuare degli investimenti, solitamente si trova di fronte a molteplici alternative, non a una sola, e ognuna di queste alternative ha delle ripercussioni diverse sulla gestione, a partire dall’aspetto finanziario, per finire con quello organizzativo. Le domande che attanagliano la testa dell’imprenditore sono, più o meno, sempre le solite: “Che faccio? Cosa non faccio? E’ meglio fare così, o fare colà?”. Queste sono domande che spesso assillano l’imprenditore e gli tolgono anche la serenità necessaria per prendere la decisione giusta. ma sono domande alle quali occorre dare una risposta sensata. Vediamo quale.

Progetti di investimento e finanza aziendale: come scegliere?

La scelta di un investimento piuttosto che un altro, infatti, implica anche il calcolo dei diversi flussi finanziari che genera (e assorbe) e i costi differenziali a cui da luogo.

Anche la banale scelta di un computer ha delle ripercussioni finanziarie e organizzative poiché non tutti i computer hanno lo stesso prezzo (può costare da 300 a qualche migliaio di euro), e non tutte le persone sono capaci di usare le mille funzioni che hanno alcuni computer. Quindi, prima c’è un aspetto finanziario da considerare (il reperimento dei soldi per comprare il PC), e successivamente quello organizzativo, cioè trovare una risorsa che lo sappia usare.

Figuriamoci cosa accade quando certe decisioni riguardano impianti, macchinari e cose più complesse…
La scelta dei progetti di investimento, quindi, dovrebbe procedere di pari passo con la valutazione finanziaria dell’investimento e con le scelte relative alle fonti di finanziamento più opportune. Ricordando, che il capitale circolante deve (o dovrebbe) essere finanziato con finanziamenti di breve scadenza, mentre il capitale fisso dovrebbe essere finanziato con finanziamenti di lungo periodo.

A tale proposito giova ricordare che quando un imprenditore (e anche un aspirante imprenditore) deve fare un investimento, la sua scelta è guidata da due parametri di origine prettamente imprenditoriale che sono: il calcolo del profitto (incrementale) generato dal progetto, e il rischio d’impresa connesso. Questo accade perché, a parità di alcune altre condizioni, sono sempre preferiti i progetti di investimento che garantiscono un più alto margine di profitto, purché rimangano all’interno di determinati calcoli di rischio. Oppure, sono preferiti progetti che garantiscono un certo profitto o un certo tasso di redditività (magari predeterminati), ma con un coefficiente di rischio più basso.

Progetti di investimento e finanza aziendale: come scegliere il più appetibile?

Quando l’imprenditore si trova di fronte a vari progetti di investimento e deve scegliere il migliore, cioè quello che gli “rende” di più e gli costa di meno, spesso si trova davanti a una situazione in cui ha valutato (o sta valutando) diverse alternative per portare a termine il suo progetto. Come è stato detto poco fa, ogni alternativa comporta diverse valutazioni, che devono essere fatte in termini di rischio-rendimento. Quindi, spesso, accade che l’imprenditore si trova davanti a una situazione del genere:

 

la finanza aziendale e i progetti di investimento
la finanza aziendale e i progetti di investimento

Come è evidente, la figura mostra che per effettuare un certo investimento, ci sono tre alternative possibili: il progetto A, il progetto B e il progetto C. Ognuno dei tre progetti di investimento ha caratteristiche che lo rendono diverso dagli altri due. Se, infatti, il progetto A è quello che richiede un maggior esborso iniziale di denaro (aspetto finanziario, 28.000 euro, maggior rischio), è anche vero che è quello che garantisce i flussi di “ritorno” maggiori, nel tempo. Infatti, i flussi che genera sono di 19.000 euro al primo anno, di 10.000 euro al secondo anno e 6.000 al terzo anno, superiori ai rendimenti degli altri due progetti. E’ una situazione con un alto rischio iniziale (rispetto agli altri due progetti), ma con alto rendimento futuro.

Di contro, l’alternativa B è quella che richiede minori esborsi di denaro iniziali (solo 10.000 euro), ma è anche quella che  “garantisce” minori ritorni in termini di flussi di cassa futuri. Quindi: basso  rischio iniziale dovuto a bassi esborsi finanziari, ma anche bassi rendimenti.

Il progetto C, è quello che si colloca a metà tra i due, con medi esborsi iniziali, e anche tassi di rendimento medi.

E’ chiaro che poi, per prendere la “decisione giusta”, andrebbero valutate una serie di altre cose, anche dal punto di vista organizzativo. Ma una valutazione iniziale basata sul calcolo del rischio-rendimento, può già aiutare molto a far pendere l’ago della bilancia verso un progetto, piuttosto che un altro.

Conclusioni

Queste di cui abbiamo fatto cenno oggi, sono alcune delle valutazioni più critiche che devono essere effettuate in sede di redazione del business plan quando si analizzano diversi progetti di investimento: è infatti all’interno di questo documento che l’imprenditore mette nero su bianco tutte le sue idee, fa i conti con gli aspetti economico-finanziari della sua idea di business, con gli aspetti organizzative con tutto il resto! E il business plan lo aiuta anche a fare i conti con la sua maggiore o minore propensione al rischio. Infatti, non è solo sufficiente “avere i soldi” per implementare un’iniziativa economica: occorre anche avere lo spirito giusto e guardare oltre; fare due conti fatti bene  e infine decidere!

Progetti di investimento

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1 commento su “FINANZA AZIENDALE E PROGETTI DI INVESTIMENTO”

  1. Ciao e complimenti per il sito davvero molto utile.

    La mia domanda è la seguente; in un esercizio all’università sulla valutazione degli investimenti mi viene detto che un inv. in immobilizzazione ammonta a 800.000 euro di cui 10% capitale d’esercizio; questo cosa significa?che l’investimento effettivo per l’immobilizzazione ammonta a 720.000?Quindi per calcolare l’eva devo far riferimento a questo valore?

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