COME FARE IL BILANCIO DI UNA COOPERATIVA [seconda parte]

Come fare il bilancio di una cooperativa
Come fare il bilancio di una cooperativa

Per fare il bilancio di una coperativa, come abbiamo scritto nell’articolo precedente, servono 3 documenti: il Conto Economico, lo Stato Patrimoniale e la Nota Integrativa. In questo articolo vediamo come puoi anche tu  leggere ed interpretare le voci del Conto Economico.

Partiamo con un esempio qualsiasi: una cooperativa che svolge l’attività di asilo nido e ludoteca. Per iniziare ha bisogno di acquistare o prendere in affitto: locali, attrezzature didattiche, cucina, impianti di riscaldamento e di condizionamento, mobili ed arredi, generi alimentari per i pasti, materiale di consumo, educatori, personale amministrativo, servizi di luce, gas, acqua, telefono, assicurazioni, pulizie, consulenza, manutenzioni ed altro.

Per procurarsi tutto ciò la cooperativa sostiene dei costi. Ogni volta che la cooperativa eroga il suo servizio di assistenza e di animazione nei confronti dei bambini consegue dei ricavi. Quindi nel Conto Economico c’è la sintesi di tutti i costi d’esercizio (cioè tutti questi costi che vengono sostenuti ogni mese) e di tutti i ricavi della cooperativa a partire dal 1°gennaio al 31 dicembre di ogni anno.

Il Conto Economico viene rappresentato in questo modo:

 

Conto Economico a scalare
Conto Economico a scalare

cioè si parte dai ricavi della cooperativa (Valore della Produzione) per arrivare al Risultato d’esercizio. Ai ricavi vengono sottratti i costi (Costi della Produzione) che l’asilo nido sostiene per erogare il servizio ai bambini. In questa prima parte, la cosiddetta gestione caratteristica, la cooperativa che gestisce l’asilo nido deve considerare solo i ricavi derivanti dall’erogazione di questo servizio e solo i costi sostenuti per le attività di assistenza e di educazione dei bambini. Più precisamente, nella voce “Costi della Produzione” devono essere considerati solo: i costi per alimenti, costi per materiale didattico, costi per utenze (energia eletttrica, acqua, gas, telefono), costi per assicurazioni, costi per manutenzione della cucina, costi per le pulizie dei locali, costi per il personale (educatori e amministrativi), ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali ( come per esempio costi di impianto per spese notarili), ammortamenti delle immobilizzazioni materiali (per esempio costo per acquisto locale, costo per acquisto cucina, costo per acquisto arredi).

Conto Economico di una cooperativa
Conto Economico di una cooperativa

La gestione finanziaria, invece, tiene conto dei “Proventi finanziari” cioè degli interessi attivi maturati sui conti corrente e dei proventi finanziari derivanti da investimenti in fondi; mentre gli “Oneri finanziari” sono gli interessi passivi che la cooperativa deve pagare sugli scoperti di conto corrente, oppure su prestiti e mutui che ha ottenuto per finanziare la sua attività.

Conto Economico di  una Cooperativa
Conto Economico di una Cooperativa

 

Dopo la gestione caratteristica e quella finanziaria, il conto economico ti mette di fronte a un’altra area di gestione che si chiama gestione straordinaria e che comprende i proventi e gli oneri straordinari. Ti chiederai cosa sono, giusto? Partiamo dal concetto che “straordinario” è tutto ciò che accade con carattere di straordinarietà rispetto all’attività caratteristica, cioè che si verifica senza che nessuno lo abbia programmato. Bene: i “Proventi straordinari” possono essere i contributi pubblici che la cooperativa ottiene dal Comune, o dalla Regione o da altri enti pubblici; oppure le plusvalenze derivanti dalla vendita di beni.

Cos’è una plusvalenza? La plusvalenza è un concetto che ha che fare con l’ammortamento, il valore contabile e il prezzo di mercato. Sarebbe a dire? Si ha una plusvalenza nel caso in cui la cooperativa decide di vendere la cucina ad un prezzo di vendita pari a € 40.000. Ipotizziamo che la cucina ha un valore contabile di € 35.000. La differenza di € 5.000 (che si chiama pluvalenza) è un valore positivo di natura straordinaria poichè non ha nulla a che fare con gli incassi delle rette e l’attività caratteristica. E infatti è una cosa “straordinaria”, che eccede l’attività ordinaria. Allo stesso modo, gli “Oneri straordinari” sono minusvalenze derivanti dalla vendita di beni; oppure sopravvenienze passive cioè eventi che nulla hanno a che fare con l’attività dell’asilo, come per esempio, furti o calamità naturali che danneggiano i locali dove si svolge l’attività.

 

Conto Economico di una Cooperativa
Conto Economico di una Cooperativa

 

Il fatto che il Conto Economico a scalare presenta in modo separato le tre diverse tipologie di gestione (caratteristica, finanziaria e straordinaria) , ti consente di valutare i risultati intermedi della gestione della cooperativa. Poichè lo scopo della cooperativa è la gestione dell’asilo nido e della ludoteca, essa viene ben valutata nel caso in cui la differenza tra il Valore della Produzione ed il Costo della Produzione è positiva. Ciò dimostra che la cosiddetta attività tipica, cioè l’asilo nido, ha capacità e potenzialià positive.

Al contrario, se la cooperativa nella gestione caratteristica ha un valore negativo nella differenza tra il Valore della Produzione ed il Costo della Produzione, significa che non è capace con la sua attività caratteristica a “procurare” reddito.

Anche un elevato saldo negativo della gestione finanziaria non è un buon risultato in quanto indica che la cooperativa sta facendo ricorso all’indebitamento in modo molto oneroso, e che il pagamento degli interessi passivi (oneri finanziari) erode il reddito della gestione caratteristica (cioè la differenza tra il Valore della Produzione e il Costo della Produzione).

Un risultato d’esercizio salvato in “extremis” da una gestione straordinaria positiva, è ugualmente preoccupante per la cooperativa. Perchè come abbiamo visto prima i proventi straordinari sono “fatti e avvenimenti” che non accadono tutti i giorni; l’ottenimento di un contributo statale non è un fatto ricorrente di tutti i mesi o di tutti gli anni. Pertanto non si può pensare che i proventi straordinari che si sono verificati in un anno, si ripresentano ugualmente anche negli anni futuri.

Dopo aver visto il significato che c’è dietro alle singole voci contabili di un Conto Economico, rimandiamo ad  articoli  successivi a questo, la lettura e l’interpretazione dei valori di uno Stato Patrimoniale di una cooperativa.

Come fare il bilancio di una cooperativa [prima parte]

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1 commento su “COME FARE IL BILANCIO DI UNA COOPERATIVA [seconda parte]”

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