Il fabbisogno finanziario e le fonti di finanziamento sono due aspetti della gestione tra loro strettamente collegati, e spesso rappresentano uno dei principali ostacoli alla realizzazione di un’idea di business poichè si affrontano questioni legate alla finanza aziendale, cioè ai soldi che sono necessari per dare avvio a un’attività o per far partire un nuovo investimento. Un’azienda in fase di start-up ha bisogno di soldi per finanziare la sede, l’acquisto di immobilizzazioni, l’acquisto di materie prime, l’assunzione di personale, il sostenimento di eventuali azioni promozionali e altri costi.
Un’azienda già avviata, che vuole mettere nel mercato un nuovo prodotto/servizio frutto di una nuova idea, ha bisogno di soldi per finanziare gli investimenti e i costi di gestione necessari per immettere sul mercato questo suo nuovo prodotto/servizio. In entrambi i casi, c’è necessità di soldi… e quindi l’azienda ha un fabbisogno finanziario (cioè di capitale) per fare fronte a tutte queste spese. La scelta del finanziamento per coprire il fabbisogno non può essere lasciata al caso, ma deve essere “studiata” attentamente.
Per le aziende in fase di start-up, la scelta del finanziamento sarà decisiva per l’aspirante imprenditore, poichè dovrà determinare correttamente proprio di quanti soldi ha bisogno per fare partire il suo business. Troppo spesso si sentono aspiranti imprenditori che si limitano a dire: “Per far partire la mia idea, mi servirebbero 100.000 euro!”, senza fermarsi a calcolare se la somma è esattamente quella necessaria, oppure un pò di più o un pò di meno. Ma, soprattutto, non calcolano quanto di quella somma serve per finanziare investimenti in immobilizzazioni (impianti, macchinari, attrezzature, capannoni e altro), e quanto serve per finanziare i costi di esercizio (lavoro dipendente, utenze, pubblicità, affitti, consulenze, assicurazioni e altri).
Quindi, appare evidente che il fabbisogno assume una duplice veste: 1) fabbisogno finanziario strutturale, che serve per “coprire” gli investimenti in immobilizzazioni; 2) fabbisogno finanziario corrente, generato dall’attività di produzione/erogazione e che serve per “coprire” i costi che l’azienda deve affrontare tutti i giorni, come costi di materie prime, semilavorati, utenze, lavoro dipendente, crediti e altri. Nella fase iniziale del business, spesso si verifica una situazione in cui l’aspirante imprenditore si trova in una doppia difficoltà: la prima, legata al reperimento delle fonti di finanziamento per coprire il doppio fabbisogno. La seconda, determinata dal fatto che, una volta partita l’attività, dovrà affrontare dei momenti di “flusso di cassa negativo“, cioè la situazione in cui prima del conseguimento dei ricavi, deve sostenere dei costi.
Questo, dal punto di vista strettamente finanziario-monetario, significa che “prima si paga e dopo si incassa”, il che può creare delle “tensioni” finanziarie se l’imprenditore non ha fatto bene alcuni conti e soprattutto se non dispone di risorse finanziario-monetarie per mandare avanti il business per un certo periodo di tempo, cioè fino a che si inverte il flusso di cassa negativo e si trasforma in un flusso positivo. Quello che accade è rappresentato in questo grafico:
Il fabbisogno finanziario, le fonti di finanziamento e il Business Plan
Tutte le considerazioni e le analisi relative al calcolo del fabbisogno finanziario e della sua relativa copertura, vanno inserite all’interno del business plan, nella sezione dedicata alla pianificazione finanziaria (clicca qui per il piano economico-finanziario). Qui devi specificare tutti gli aspetti necessari all’avvio dell’iniziativa e al suo sostenimento finanziario nel breve e medio termine. In questa sezione del business plan verifichi proprio la fattibilità finanziaria della tua idea di business: infatti, la fattibilità finanziaria del progetto poggia le sue basi proprio sulla fattibilità finanziaria dell’idea.
Va specificato che il fabbisogno subirà delle variazioni nel tempo, mano a mano che la nuova iniziativa economica prende il via, e che il ciclo incassi-pagamenti inverte la sua rotta. Nella fase di copertura del fabbisogno finanziario è di importanza cruciale la scelta delle fonti di finanziamento, poichè occorre prestare attenzione al tipo di capitale da recuperare e successivamente impiegare. Le fonti di finanziamento a cui si può ricorrere, sono di vari tipi: : 1) capitale proprio (o di rischio) : è il capitale che l’aspirante imprenditore mette di “tasca sua” nel business che vuole avviare.
Questo capitale è detto “permanentemente vincolato all’azienda”, poichè non richiede obblighi di rimborso. 2) Capitale di terzi (o capitale di debito): sono tutti i finanziamenti che provengo da soggetti esterni all’azienda. In tal senso: banche, finanziatori, società di leasing, società finanziarie, investitori, business angels, banche d’investimento, privati cittadini, amici, parenti e altri.
Questo capitale (preso in prestito) deve essere restituito in base alle scadenze contrattuali previste. 3) Autofinanziamento dell’impresa: è il capitale che l’azienda è in grado di produrre “in proprio”, senza chiedere niente a nessuno. Deriva dalla gestione economica, ed è un valido indicatore di come il flusso incassi-pagamenti (di cui abbiamo parlato sopra) ha invertito la sua rotta. Infatti, quanto più un’azienda è in grado di coprire il fabbisogno con questa forma di finanziamemto, tanto è più indipendente dal punto di vista finanziario. 4) Contributi e agevolazioni da parte dello Stato o della U.E.: in questo caso, quando si presenta la necessità di coprire il fabbisogno finanziario (o per nuove imprese, o per imprese che devono fare nuovi investimenti), lo Stato o l’Unione Europea “contribuiscono” con incentivi e agevolazioni di carattere finanziario per lo sviluppo delle nuove idee.
Ovviamente, tali contributi non “coprono” l’intero ammontare del fabbisogno, ma solo una sua parte che varia al variare di alcune condizioni di cui parleremo in articoli successivi. In questo caso, la presentazione di un adeguato business plan che dimostri la fattibilità economico-finanziaria è il requisito indispensabile per accedere alle graduatorie di ammissione al contributo! Nella fase della pianificazione finanziaria è opportuno prestare attenzione anche alle scadenze temporali degli investimenti e dei finanziamenti. Questo aspetto della finanza aziendale è stato affrontato in questo articolo.
Conclusioni
Alla luce di quanto scritto sopra, appare evidente il ruolo che ha la pianificazione economico-finanziaria all’interno del business plan: mettere l’imprenditore o l’aspirante imprenditore nelle condizioni di riflettere attentamente sulla qualità del fabbisogno finanziario e di provvedere alle sue fonti di copertura. Poichè dimenticare anche solo una voce di costo (pluriennale o di gestione che sia), può pregiudicare la fattibilità finanziaria dell’idea di business. Se vuoi conoscere quali sono le regole della finanza aziendale fondamentali per gestire con successo la tua attività di business, clicca qui.
Ciao senti un favore enorme mi fai vedere proprio come si fa un business plan??? graZIE mille 🙂
Ciao Giulia,
non è che non ti voglio fare vedere come si fa un business plan: è che farlo in un solo articolo o in una sola pagina è impossibile. Ed è per questo che c’è il sito…
se parti da questa pagina:
https://www.businessplanvincente.com/2015/02/business-plan.html
e segui la navigazione, ci sono una serie di pagine linkate che ti portano alla compilazione del business plan.
Salve come potrei contattarla privatamente? Attendo che mi contatti grazie
Ciao Giorgia,
per contattarci privatamente puoi mandare una mail a:
staff@businessplanvincente.com
oppurte puoi chiamarci allo 06-688.91.958
Ciao, solitamente in questi casi si ricorre al cosiddetto MIX FINANZIARIO, cioè un finanziamento derivante da varie fonti.
Se il totale del fabbisogno è 195.000 (tra fabbisogno di capitale fisso e circolante), puoi:
1) mettere una parte tu
2) chiedere una parte ad una banca
3) (provare a ) chiedere un contributo alla regione, provincia o allo Stato
4) utilizzare l’autofinanziamento (se l’azienda è già operativa e produce reddito)
5) farti prestare una parte della somma da un amico/parente etc
6) rivolgerti ad una società finanziaria
7) fare un leasing per la parte di investimento in capitale fisso
Insomma, di scelte se ne possono fare varie, alcune più vantaggiose, altre meno. Qualsiasi scelta fai, ricorda però di non fermarti solo a considerare chi ti da i soldi e in quanto tempo li vuole e a che tasso di interesse, ma devi considerare anche altre cose, forse più importanti.
A tal proposito leggi questo articolo:
https://www.businessplanvincente.com/business-plan/investimenti-finanziamenti-e-correlazione-temporale/
Contiene alcuni principi fondamentali della finanza d’azienda che ti possono essere molto utili.
Ciao e grazie
ciao e complimenti per la semoplicità con cui spieghi cose “tecniche” e difficili. serve per fare capire anche ai non addetti ai lavori.
Volevo farti una domanda: se devo fare un investimento per un macchinario e altri beni, e poi devo fare investimenti anche per acqustare materie prime, comeposso fare? cioè se il mio fabbisogno è di 145.000 euro per il macchinario e altri 50.000 per le materie, come posso fare?
grazie